La villa del '700 che ospita l'incontro tra Biden e Putin


AGI – È un edificio del diciottesimo secolo tra i più suggestivi di Ginevra a ospitare il vertice tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il presidente russo, Vladimir Putin. Villa La Grange sorge nel più grande parco della città svizzera e ha già fatto più volte la storia della diplomazia. È qui che fu firmata la prima convenzione di Ginevra, nel 1864, ed è qui che il papa Paolo VI rivolse un appello alle potenze nucleari perché si convertissero in “generosi architetti di pace”.

La posizione è spettacolare. Il palazzo neoclassico di tre piani si erge in un parco di 20 ettari che guarda sul lago Lemano e ha alle spalle il massiccio del Giura. I cittadini che in estate affollano i curatissimi giardini per un picnic non potranno però varcare il cancello affiancato da due possenti leoni di pietra. L’intera area è stata chiusa da palizzate d’acciaio con filo spinato e centinaia di soldati e agenti della sicurezza sono stati schierati.

Nei giorni scorsi i preparativi sono stati fervidi, con un incessante andirivieni di veicoli nel parco. La pittura sui muri è stata rinfrescata, i candelabri puliti e l’antico mobilio è stato disposto in modo da fare spazio ai due leader. Il vertice si svolgerà nella biblioteca, dove sono state poste due sedie di legno rivestite di cuoio rosso separate da un mappamondo su uno sfondo di toni marroni e oro.

Una biblioteca preziosissima

Ora proprietà del comune, la villa fu costruita tra il 1768 e il 1773 dai figli del banchiere Marc Lullin. Il suo discendente, Jean Lullin, rovinato dalla Rivoluzione Francese, decise di vendere il parco e la villa all’armatore ginevrino Francois Favre. Al figlio di quest’ultimo, Guillaume, appartengono i 15 mila volumi contenuti in una biblioteca zeppa di rarità, con volumi risalenti al ‘400. Il nipote di Guillaume, William Favre, nel 1917 cedette la proprietà alla città, compresa la ricca collezione libraria.

Il parco aprì al pubblico nel 1918 e nel 1921 ospitò la prima conferenza della Croce Rossa successiva alla Prima Guerra Mondiale. Tra le fronde ancora risuonano le parole del pontefice che, il 10 giugno 1969, in quello che fu l’epicentro del calvinismo, tenne una messa davanti a 70 mila persone nella quale avvertì che la pace “non è una debolezza ma una forza”. Parole che si spera siano di buon auspicio. 

Source: agi