La Sicilia insorge contro la rimozione di Padre Prisutto. Lettera aperta al Papa


Lettera aperta al Papa di molte associazioni rivolge un appello alla Chiesa Cattolica: “dimostri che vuole stare dalla parte dei principi dell’Enciclica ‘Laudato Sì, sulla cura della casa comune’, scelga di stare dalla parte della protezione, della prevenzione, dell’amore verso gli esseri viventi e dei Beni Comuni. Scelga di far sì che tutte le opzioni e azioni siano rivolte in funzione delle presenti e future generazioni”.

di redazione

La rimozione di Padre Palmiro Prisutto da parroco della Chiesa Madre e arciprete di Augusta ha provocato sconcerto, non solo nella comunità locale, ma in tutta quella parte dell’opinione pubblica nazionale che crede in una Chiesa che sappia far proprio il messaggio lanciato da Papa Francesco nella grande enciclica sull’ambiente “Laudato sì”, che individui nell’iniquità “la radice dei mali sociali”.
Da quando non cìè più il loro parroco i fedeli rifiutano di partecipare alle Messe. Moltissime sono le manifestazioni di solidarietà con il coraggioso prete ambientalista. In difesa di Don Palmiro hanno levato, alta, la loro voce associazioni e rappresentanti della società civile siciliana. Ultima, eclatante iniziativa, la lettera aperta inviata al Papa ed a tutte le più alte gerarchie ecclesiastiche da Beni Comuni Sicilia/Generazioni Future, Un’altra storia/Cantiere Archimedeo, Decontaminazione Sicilia e dal Coordinamento delle Associazioni e Comitati No Triv del Val di Noto (Sicilia Sud Orientale).
Destinatari della lettera aperta, oltre a Sua Santità Papa Francesco, sono la Conferenza Episcopale Siciliana, la Conferenza Episcopale Italiana, la Segreteria di Stato, il Palazzo Apostolico Vaticano, il Prefetto della Venerabile Congregazione per il Clero, la Congregazione per i Vescovi – Congregatio pro Episcopis, il Prefetto Cardinale Marc Ouellet, e il Segretario Ilson de Jesus Montanari.
“Non possiamo tacere”
“C’ è stato un uomo – dice il testo della lettera aperta – che si è alzato ed ha detto quello che molti di noi credono: che la causa di tanti problemi sanitari e sociali nelle comunità che vivono vicino al polo petrolchimico siracusano è l’ inquinamento. Quest’uomo è stato d’esempio, per tutti noi, di compassione e per l’impegno di aiutare gli altri, per cui oggi NON POSSIAMO TACERE.
Non possiamo tacere che la rimozione di Padre Palmiro Prisutto dalla Chiesa Madre di Augusta, significa scegliere, a nostro parere, di stare dalla parte del potere e dei potenti, la rimozione ci sembra un messaggio chiaro ed inequivocabile di scelta di campo.
Papa Francesco ha detto: “Esistono forme d’inquinamento che colpiscono quotidianamente le persone. L’esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare dei più poveri e provocano milioni di morti premature”.
Non possiamo tacere, quindi, che di fronte all’espressione vivente di chi chiede un maggior riguardo per la salute, la sicurezza delle comunità e di conseguenza per l’ambiente, l’atto della rimozione appare, a nostro avviso, contro la vita e contro i più deboli e i più indifesi.
Non possiamo tacere nel chiedere e di chiederci di chi è la responsabilità. Chi cerca di evitare, mitigare, ridurre o di chi inconsapevolmente o consapevolmente fomenta e/o supporta l’inquinamento?
Don Palmiro Prisutto è certamente un prete “scomodo”, perché è votato alla difesa della salute e dell’ambiente e si è esposto tanto, come ha fatto sempre, non da protagonista unico, ma nella solidarietà con tanti laici e confratelli, credenti e non credenti ed ha rappresentato e rappresenta una grande risorsa per la comunità civile e quindi, il procedimento punitivo applicato ha, per noi, il netto sapore della rimozione di un ostacolo al nocivo, rapace e sfrenato vetero-industrialismo della Sicilia Sud-Orientale, che continua a causare (essendo una delle zone più inquinate d’ Italia) lutti, morbilità e sofferenze a tante famiglie.
Rivolgiamo questo appello alla Chiesa Cattolica: Dimostri che vuole stare dalla parte dei principi dell’Enciclica “Laudato Sì, sulla cura della casa comune”, scelga di stare dalla parte della protezione, della prevenzione, dell’amore verso gli esseri viventi e dei Beni Comuni. Scelga di far sì che tutte le opzioni e azioni siano rivolte in funzione delle presenti e future generazioni.