La sciabolata di Rossella, "a Tokyo per conquistare medaglie"


AGI –  Si è appena ‘laureata’ campionessa italiana di sciabola a Cassino. Rossella Gregorio, 30 anni, salernitana, è tra i 24 azzurri che rappresenteranno l’Italia della scherma all’Olimpiade di Tokyo, e che saranno in pedana dal 24 luglio al primo agosto.

Per la prima volta nella storia olimpica, il tricolore sarà presente in tutte le 12 gare di specialità, sei individuali e altrettante a squadre.

All’ombra dei Castelli

Gregorio, che la sua lama l’ha messa a servizio dei Carabinieri, è nata nel Club Scherma Salerno sotto la guida del maestro Antonio Serra, e lì è rimasta fino ai 21 anni. Ora è tesserata a Frascati, con il tecnico Lucio Landi.

Quella per Tokyo “è una preparazione un po’ anomala e molto dura – dice all’AGI – perché è la prima volta nella mia vita che ho fatto solo due gare in un anno. Ma penso che sia così per tantissimi altri atleti. Le gare sono molto importanti per vedere la condizione e le cose da affinare. Quindi, è faticoso e stressante perché la preparazione è molto più incentrata sull’allenamento intenso”. Per lei da affrontare prima l’individuale, poi la gara a squadre con Irene Vecchi, Martina Criscio e Michela Battiston nella sua seconda volta dopo il beffardo quarto posto a squadre nel 2016 a Rio.

“Una preparazione diversa”

“Arrivo all’Olimpiade con una preparazione sicuramente diversa, ma non credo che sia una preparazione non fruttifera – spiega Gregorio – per noi atleti è sempre meglio la gara perché è anche un modo per confermare che le cose stanno andando bene o male. Invece, ora, bisogna percepirlo con l’allenamento, ma sono abbastanza fiduciosa che il lavoro che stiamo facendo è altrettanto valido“. Il suo obiettivo è netto: “Conquistare delle medaglie“.

“Sicuramente, quella a squadre potrebbe essere tra le più papabili perché siamo una squadra che, attualmente, è numero due del ranking, una squadra che è stata quasi sempre a podio – ragiona – i numeri sono a nostro favore. Per l’individuale, invece, ciò che mi auguro è di avere una performance un po’ più matura. Quella di Rio è stata un’Olimpiade dell’esordio, dell’emozione, che forse è la parte più difficile da gestire quando si va a un evento così importante. Il pubblico presente per te, ti crea un carico. Da questa Olimpiade mi aspetto di avere la serenità e la libertà di dare il meglio di me“.

L’orgoglio per l’Arma

Appartenere all’Arma, “è un onore e un orgoglio. Sono molto legata ai carabinieri, uno dei gruppi sportivi più noti e affermati. Sono felice di farne parte. Poi, è un gruppo molto competente nella sciabola. Non a caso, il mio preparatore e il mio maestro sono carabinieri. E’ un gruppo che sa stare vicino alle esigenze degli atleti. E non è una cosa scontata”. 
 

Source: agi