AGI – La ‘Scala in città’ è un “regalo di emozioni ai milanesi che rimangono qui”: e che dall’11 al 14 luglio potranno scegliere tra 4 giorni di concerti, in collaborazione con la Filarmonica, in 14 luoghi di Milano, da quelli più ‘classici’ come gli Arcimboldi o a quelli meno prevedibili come i Bagni Misteriosi, per esempio, dove i ballerini si esibiranno su una pedana sull’acqua (il 12). E il gran finale, il 14, in teatro.
Il tutto gratuitamente, con registrazione obbligatoria. Il progetto è stato illustrato dal sovrintendente del Piermarini, Dominique Meyer, insieme a Etienne Reymond, Direttore Artistico della Filarmonica della Scala e all’assessore alla cultura Filippo Del Corno. L’iniziativa, in collaborazione con la Filarmonica della Scala, nata sotto gli auspici del Comune di Milano e col sostegno di Edison, coinvolge Professori d’Orchestra, Artisti del Coro e del Ballo: “i primi ballerini saranno tutti presenti. Ci saranno le migliori forze della Scala” assicura il sovrintendente.
Un segnale dopo i mesi di distanziamento
“La Scala in città – osserva Meyer – è un segnale importante dopo tutti questi mesi di distanziamento, in cui credo molto e spero diventi una tradizione da ripetere ogni anno prima dell’estate“.
Il sovrintendente è sempre stato convinto che l’Opera, il balletto, la musica siano “per tutti” e non solo per raffinati melomani. “L’Opera – osserva – fu creata con l’idea dei compositori di mettere in musica la più grande varietà di affetti e creare emozioni, e le emozioni possono toccare ognuno”. Ecco dunque, perché la Scala esce dalle sue mura prestigiose e va incontro alla città, toccando diversi quartieri e proponendo svariati generi musicali: non solo classica ma musica jazz (con il Trio alla Chiesa Rossa il 13) e l’orchestra con le percussioni (allo Spirit de Milan il 12). E poi il coro diretto dal maestro Bruno Casoni che si presenterà in doppia formazione, coro femminile e organico al completo, con impaginati che vanno da Rachmaninov agli Spiritual.
Per il ‘gran finale’, il 14, la Scala accoglierà tutti in teatro con un programma ricchissimo che accompagnerà il pubblico dalle 15 alle 21, e che vedrà alternarsi l’orchestra, il coro, il corpo di ballo.
In realtà il sovrintendente aveva in mente qualcosa di diverso ma i contagi impongono di non abbassare troppo la guardia: “Sognavo di finire tutto in galleria, ma non è possibile, la gente deve essere seduta e distanziata e gli ingressi devono essere ordinati”. Ma va bene lo stesso “è un’idea eccellente”.
“Si finisce con una splendida serata in teatro, con trascrizioni e prime esecuzioni assolute” aggiunge il direttore della Filarmonica Etienne Reymond, che sottolinea: “C’è bisogno d’incontri e anche di bellezza e di curarsi l’anima dopo questi mesi difficili”.
E a leggere il programma le aspettative ci sono tutte. Due concerti avranno luogo in centro, il 12 luglio con gli Archi alla Pinacoteca di Brera e il 13 con il Coro all’Università Statale. Musica anche verso Nord con i concerti del Coro all’Istituto dei Salesiani Don Bosco e a Villa Simonetta l’11 e alla Certosa di Milano il 12, i concerti degli Archi a Villa Litta Modigliani e a Villa Mirabello il 13 e con gli spettacoli del Ballo al Teatro degli Arcimboldi l’11 e al Teatro dei Martinitt il 13.
Procedendo verso Sud da non perdere i concerti dell’Orchestra con gli Archi al Mulino di Chiaravalle e con gli Ottoni a Casa Jannacci l’11. I programmi sono pensati per far conoscere a un pubblico nuovo i diversi volti e repertori dei complessi artistici scaligeri e spaziano dal jazz a Vivaldi, Rossini e naturalmente Verdi con un filo rosso: l‘omaggio a Astor Piazzolla nel centenario della nascita. Anche il Ballo propone un programma variato che include il contemporaneo con le coreografie di Kratz, Valastro, Lukács e Bigonzetti ma anche classici sulle punte come Sylvia di Legris e Il lago dei cigni di Nureyev.
Source: agi