“Le ombre davanti ai personaggi fanno sembrare il quadro una scena di un film “effetto notte”, ma in pieno giorno. E se si celasse una spystory del ‘600?
Il titolo più corretto dell’opera infatti è La compagnia del Capitano Frans Banning Cocq, ma quello con cui è maggiormente nota (La Ronda di notte), paradossalmente, è frutto di una distorsione conservativa. Come ha rilevato la pulitura effettuata tra il 1946 e il 1947, le vernici ossidate dopo decenni si erano ingiallite e, unite allo sporco accumulato in tutto quel tempo, si erano trasformate in una patina scura che dava l’impressione che la scena fosse ambientata di notte.
A rivelare i misteri che si celano dietro la tela, ci ha pensato l’affascinante lettura data al dipinto dal regista gallese Peter Greenaway, che nel 2007 ha realizzato un film dedicato alla vita di Rembrandt, non a caso intitolato proprio Nightwatching. Nella parte incentrata specificamente sulla Ronda di notte,
il cineasta britannico gioca con il sonoro, offrendo allo spettatore una chiave per l’udito, uno dei sensi che la pittura inevitabilmente non può stimolare, aggiungendo gli spari e il vociare dei soldati.
Nella finzione cinematografica, Greenaway ipotizza che il quadro sia in realtà un’accusa alla società da parte del pittore allora appena ventitreenne, una messa in scena che rivela oltre cinquanta misteri, trasformando così una delle tele più celebri di Rembrandt in una sorta di romanzo giallo.
Non solo il cinema però negli ultimi decenni ha dedicato un’opera al dipinto del Rijksmuseum. Lo ha fatto anche la musica con almeno due brani: il primo, The Night Watch, risale al 1974 e dà anche il titolo ad un album dei King Crimson.
Il secondo, invece, è del 2000 e si deve al gruppo rock progressive olandese Ayreon, che alla loro canzone diedero il titolo di The Shooting Company of Captain Frans B. Cocq.
Si tratta in realtà di uno dei più famosi capolavori dell’arte del Seicento. La commissione giunse al pittore olandese nel 1638 dagli ufficiali della Compagnia degli archibugieri, che lo richiesero in occasione dell’arrivo ad Amsterdam della regina di Francia, Maria de’ Medici, per decorare la sala grande del quartier generale della Guardia Civica di Amsterdam (la Kloveniersdoelen).
È per questo che la grande tela mostra al centro il capitano Frans Banning Cocq e il suo luogotenente Willem van Ruytenburch che dialogano, mentre tutt’intorno sono rappresentati i soldati che brandiscono i loro archibugi, naturalmente membri della potente corporazione della milizia. Una conferma che si tratti di un dipinto celebrativo è fornita dal grande stemma posto in alto sull’edificio che fa da sfondo alla scena e che riporta tutti i nomi delle figure rappresentate, in quello che di fatto è un grande “multi-ritratto”.
La luce, in maniera teatrale, illumina due personaggi più degli altri: il luogotenente in primo piano e, più dietro, una bambina visibile di fianco all’archibugiere che sta caricando con la polvere da sparo la sua arma. L’importanza della figura potrebbe essere data dal dettaglio del pollo appeso ai ricchissimi abiti indossati: l’evidente contrasto sarebbe giustificato dal valore simbolico di quell’elemento, che rimanda al simbolo della milizia, costituito da due artigli di pollo.
L’opera fu portata a termine da Rembrandt nel 1642 e, come molti dipinti di rottura con la tradizione precedente, alla consegna non venne apprezzata. Nel 1715 fu trasferita in una stanza del Municipio dove, per essere posta su una parete tra due porte, fu tagliata di circa un metro e mezzo, come conferma la copia di Gerrit Lundens (Londra, National Gallery), che presenta altro spazio su entrambi i lati oltre i personaggi raffigurati. Solo all’inizio dell’ ‘800, con la fondazione del Riijksmuseum, il dipinto venne musealizzato.”
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