La riforma fiscale e le tre aliquote Irpef


 

La riforma fiscale entra nel vivo e porta l’Irpef a tre scaglioni, con l’obiettivo di transizione verso una flat tax universale. Ecco i dettagli della riforma e le sue implicazioni sulla tassazione dei redditi.

Una svolta epocale si profila nell’orizzonte fiscale italiano con l’entrata in vigore della riforma dell’Irpef a tre scaglioni. Questo ambizioso progetto, delineato nell’articolo 5 del disegno di legge delega sulla riforma fiscale approvato dal Parlamento, è destinato a ridefinire l’imposizione sui redditi delle persone fisiche. Questa riforma mira a trasformare il sistema impositivo, spostando l’attenzione verso un modello di aliquota impositiva unica, nel rispetto del principio di progressività. Ma cosa implica realmente questa riforma? Quali sono i suoi obiettivi principali? Vediamo nel dettaglio i punti chiave di questa innovativa iniziativa.

Scaglioni e aliquote: una nuova tassazione

Il cuore della riforma giace nella ridefinizione dei tradizionali scaglioni e delle aliquote dell’Irpef. Dopo che il Governo Draghi aveva portato gli scaglioni Irpef da 5 a 4, il nuovo governo vuol ridurli a 3. Il tutto però in vista di un ulteriore e ambizioso programma: applicare a tutti i contribuenti una flat tax, la cosiddetta flat tax universale. Il principio di progressività della tassazione, imposto dalla Costituzione, sarà garantito attraverso detrazioni di ammontare consistente.

I tre livelli su cui si articola la riforma si concentrano sulle fondamenta del cambiamento. La prima fase definisce gli obiettivi fondamentali, orientati verso l’adozione di un’unico livello di aliquota impositiva. La seconda fase si concentra sui principi guida che dovranno guidare la transizione verso la flat tax per tutti. Infine, il terzo livello è dedicato a interventi mirati su diverse tipologie di reddito, dalle attività agricole alle entrate finanziarie.

La riforma ha l’obiettivo di realizzare una maggiore equità orizzontale, cercando di eliminare disparità e iniquità presenti nel sistema fiscale attuale.

Rivoluzione nelle detrazioni e agevolazioni

Un altro aspetto cruciale della riforma riguarda la revisione delle detrazioni e delle agevolazioni fiscali. Questi strumenti vengono riformulati con l’obiettivo di preservare l’equità e l’efficacia del sistema. Una novità importante riguarda la possibilità per i lavoratori dipendenti di dedurre le spese sostenute per la produzione del reddito, seguendo l’esempio degli autonomi. Questo rappresenta un passo significativo verso una parificazione delle regole tra differenti categorie di reddito.

Tasse ridotte per i giovani

Viene infine previsto uno specifico riferimento alla promozione dell’inserimento dei giovani under 30 nel mercato del lavoro: si tratta di una delle novità di maggiore rilievo del passaggio parlamentare, considerati i dati che vedono l’Italia tra i peggiori paesi europei in termini di tassi di occupazione e di disoccupazione giovanile e di divario tra lavoratori giovani e anziani.

Le iniquità da superare

La riforma dell’Irpef a tre scaglioni rappresenta un’opportunità unica per ridefinire il panorama fiscale italiano e superare le iniquità generate da due fenomeni che hanno caratterizzato gli interventi del legislatore dell’ultimo ventennio, ovvero la progressiva erosione della base imponibile Irpef a favore di regimi sostitutivi agevolati e l’allargamento del divario tra il carico fiscale che grava sul reddito di lavoro dipendente e quello proprio delle altre tipologie reddituali soggette a Irpef.

 

Fonte: laleggepertutti.it/