La questione della Difesa comune e l'appello di Draghi ai leader europei


AGI – L’Unione europea è pronta “a fare di più per promuovere e difendere i valori e gli interessi dei cittadini europei“. Per farlo, nei prossimi mesi i 27 saranno al lavoro per una nuova dichiarazione Ue-Nato, mentre gli ambasciatori e gli sherpa avvieranno già nelle prossime settimane i lavori di preparazione del vertice Ue sulla Difesa che si terrà a marzo sotto la presidenza francese.

Questo il messaggio che i capi di Stato e di governo dell’Unione lasciano trapelare dalla cena di lavoro al castello di Brdo, in Slovenia, a margine del vertice sui Balcani occidentali.

Rafforzare la difesa comune europea e l’autonomia strategica dell’Ue dunque, per affermare con più forza il ruolo dell’Unione europea sullo scacchiere internazionale. Uno scacchiere, che dopo la crisi in Afghanistan si mostra sempre piu’ complesso e richiede maggiore autonomia europea in chiave di sicurezza.

Mario Draghi ha aperto la discussione ribadendo la convinta adesione dell’Italia alla Nato ma aggiungendo che il ritiro dall’Afghanistan impone all’UE delle riflessioni sul futuro delle relazioni internazionali e della difesa europea. “Non abbiamo tempo”, ha detto il premier ai partner, chiedendo alla Commissione di produrre un documento sulle prospettive comuni dell’Europa su questi temi.

Una maggiore autonomia militare europea continua a essere guardata con sospetto dalla Nato: “qualsiasi tentativo di indebolire il legame transatlantico creando strutture alternative, facendo passare l’idea che possiamo farcela da soli, non solo indebolirà la Nato, ma dividerà l’Europa”, ha detto il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg,

In un intervento alla Georgetown University, Stoltenberg ha fatto riferimento alla cosiddetta alleanza Akus tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti e ha detto di “comprendere” la delusione della Francia. “Ma non credo in nessuno sforzo per cercare di fare qualcosa al di fuori del quadro della Nato, o competere con o duplicare la Nato, perché la Nato rimane la pietra angolare, il fondamento per la sicurezza europea e della sicurezza nordamericana” autonomia militare

La Ue però questa volta potrebbe fare un passo avanti: dal vertice emerge che i capi di Stato e di Governo hanno mostrato “forte sostegno per un approccio multilaterale”, anche alla luce dell’alleanza Aukus. Il sostegno Nato non è in discussione, ma la questione che hanno posto i leader dei Ventisette è “come rafforzare alleanze e partnership e sviluppare allo stesso tempo capacità proprie”, ha riferito una fonte europea.

“Tutti vogliono fare di più per promuovere e difendere i valori e gli interessi dei cittadini europei”, ha concluso. A cominciare dalla difesa e dalla sicurezza. 

Source: agi