Il ministero degli esteri ha identificato 200mila ‘fake’ tweet al giorno provenienti da oltre 50mila conti non riconducibili a persone reali
AGI – La piattaforma social X è tuttora vittima della “Dezinformatsiya” russa esattamente come avvenne alla vigilia dell’invasione russa dell’Ucraina. La conferma è contenuta in un rapporto confidenziale del ministero degli Affari Esteri tedesco arrivato nella redazione del settimanale Der Spiegel. Secondo quanto riferito dalla testata, gli analisti del Dipartimento delle comunicazioni strategiche del ministero hanno identificato una campagna sistematica di disinformazione a favore di Mosca sulla piattaforma social X, di consistenza tale da far temere al governo di Berlino possibili interferenze nelle prossime elezioni. Attraverso un software specializzato – scrive Der Spiegel – gli esperti del ministero hanno esaminato un vasto set di dati su X dal 20 dicembre al 20 gennaio e identificato oltre 50.000 account non appartenenti a persone reali che hanno lanciato campagne informative coordinate in lingua tedesca. In determinati giorni questi ‘social bot’ (agenti software che grazie all’I.A. comunicano autonomamente sui social generalmente ‘fake news’) generavano in media circa 200.000 tweet al giorno e la loro attività diminuiva notevolmente nei fine settimana e nei giorni festivi, in linea con i giorni liberi ‘ufficiali’ della Russia, secondo Berlino.
La narrativa prevalente in questi post suggerisce che la Germania trascuri gli interessi della sua popolazione nel sostenere l’Ucraina. I coordinatori di questa campagna, secondo il ministero tedesco, starebbero prendendo di mira l’insoddisfazione esistente tra i tedeschi e tentando di amplificarla. Gli analisti ritengono infatti che la campagna miri ad alimentare il malcontento e a minare la fiducia nel governo, nelle istituzioni democratiche e nei media. Una campagna che va avanti dal 2022 e dietro cui ci sarebbe la Russia. L’estensione e la portata delle attività propagandistiche di disinformazione in rete, via ‘social bot’ fanno anche crescere i timori per l’impatto che avranno sulle future elezioni, sia per il Parlamento europeo che in tre stati federali.
Non è certo la prima volta che i social media, e X in particolare, finiscono sul banco degli imputati: a settembre 2023, uno studio della Commissione europea aveva ugualmente evidenziato che tutti i social in Europa erano stati penetrati dalla disinformazione russa, X peggio di tutti. Le oltre 70 pagine di studio evidenziavano come la disinformazione russa avesse raggiunto nel 2022 “un pubblico aggregato di almeno 165 milioni” generando almeno 16 miliardi visualizzazioni. Un “trend“ che stava ulteriormente crescendo nella prima metà del 2023.
Bruxelles aveva annunciato proprio due anni fa lo sviluppo di “strumenti forti” per difendersi dalla disinformazione tossica sponsorizzata dal Cremlino.