Charles Monro: l’inizio di tutto
“Per i neozelandesi interessati al rugby, Charles Monro è molto più significativo di William Webb Ellis.” (Simon Nathan)
Il rugby occupa un posto speciale nella storia sociale e sportiva della Nuova Zelanda, ma, senza Charles Monro, probabilmente non ci sarebbe nessun rugby neozelandese. Il nativo di Nelson ha introdotto questo sport nel proprio paese nel 1870, dopo il suo ritorno dall’Inghilterra, dove stava studiando per perseguire una carriera militare secondo i desideri del padre. Monro ha portato con sé quattro palloni dalla forma ovale, ha insegnato le regole di quel gioco nuovo al Nelson Football Club, ha organizzato partite con altre squadre e ha aiutato la mania del rugby a diffondersi dalla sua città dell’Isola del Sud in tutte le province del Paese della Lunga Nuvola Bianca.
Nato il 5 aprile del 1951 nella fattoria di Beacroft, a Waimea West, venti chilometri a sud di Nelson, Charles John Monro era il quarto figlio del presidente della Camera dei Rappresentanti David Monro e di sua moglie Dinah. Entrambi scozzesi, i due facevano parte dei primi coloni che si sono stabiliti in Nuova Zelanda, dove l’uomo aveva preso in prestito denaro per comprare quattro lotti di terreno a Nelson. David e Dinah erano arrivati su navi diverse nel 1842, si erano sposati il 7 maggio 1845 e hanno avuto sette figli, tre dei quali sono morti giovani.
Charles ha iniziato a frequentare il Nelson College quando aveva nove anni. Poi, il 5 aprile 1867, il giorno del suo sedicesimo compleanno, è partito in direzione Inghilterra per essere iniziato ad una possibile carriera nell’esercito. Il ragazzo, però, prima di lasciare la Nuova Zelanda, aveva detto ai propri genitori che non aveva nessuna intenzione di arruolarsi. Per due anni ha frequentato il Christ’s College di Finchley, vicino a Londra, la scuola nella quale ha conosciuto il calcio secondo le regole della Rugby School e dove ha fatto parte della seconda squadra delle tre presenti nell’istituto. Erano trascorsi poco più di quarant’anni da quando Webb Ellis, uno studente della Rugby School, per primo aveva raccolto la palla con le mani e corso con essa, mentre le regole di questo nuovo gioco erano state pubblicate nel 1845.
Intanto, il 30 maggio 1868, mentre Charles si trovava lontano dalla sua terra natale, proprio nella piccola città di Nelson è nato il Nelson Football Club. All’epoca si giocava un misto tra il calcio e le regole di Melbourne, usando la tradizionale palla rotonda, con un numero variabile di giocatori e gare di una lunghezza indeterminata. Responsabile della formazione del Club è stato Robert Collings Tennent. Questi era nato in Gran Bretagna ed era emigrato in Nuova Zelanda con la madre vedova nel 1865. A soli 19 anni Tennent è riuscito a ottenere l’attenzione di alcuni giovani neozelandesi interessati a unirsi a lui per formare il Football Club.
A metà del 1869 il padre di Charles ha accettato il fatto che suo figlio non volesse intraprendere una carriera militare, così, il 27 gennaio del 1870, il ragazzo è tornato a Nelson per dedicarsi alla coltivazione. Entrato a far parte del Nelson Football Club di Tennent, Monro ha persuaso tutti a provare il codice di gestione del rugby che aveva conosciuto in Inghilterra. Il preside del Nelson College, il reverendo Frank Simmons, che si era laureato proprio alla Rugby School, ha accettato che anche la sua scuola adottasse il tipo di gioco concepito in quel modo e ha affidato a Charles l’allenamento degli atleti.
Il Christchurch Football Club è stato il primo a formarsi in Nuova Zelanda, nel 1863. Tuttavia, il Nelson Football Club è stato il primo ad adottare ufficialmente il rugby come gioco ed è il più antico club di rugby del Paese della Lunga Nuvola Bianca.
Sabato 14 maggio 1870 il Nelson Club e il Nelson College si sono incontrati e hanno messo in scena la prima partita ufficiale di rugby in Nuova Zelanda, giocando con la nuova palla ovale creata da Gilbert e introdotta nel paese da Monro. Il match si è disputato presso la Riserva Botanica, di fronte a 200 spettatori curiosi, tra cui Sir David e Lady Dinah Monro. Ogni squadra schierava 18 giocatori, un numero concordato dai capitani prima della partita: dieci attaccanti, tre semi-difensori, tre trequarti e due terzini. La squadra del college era abbigliata con camicie aderenti e berretti blu, mentre quella della città sfoggiava gli abiti da strada, senza una particolare uniforme. Charles ha arbitrato l’incontro e nel frattempo giocava per il Nelson Club, che ha vinto con il punteggio di 2 a 0 grazie a due mete, che allora si chiamavano goal e valevano un punto. Queste davano diritto a provare (da cui il termine Try con il quale nei paesi anglosassoni è ancora oggi chiamata la meta) a calciare tra i pali. Infatti, era la trasformazione, con i suoi due punti in palio, lo scopo principale del rugby ai suoi arbori. Sia i giocatori che il pubblico di Nelson sono tornati a casa apparentemente inconsapevoli del significato storico dell’evento cui avevano assistito.
Poco dopo Monro è stato invitato a organizzare una partita con una squadra di Wellington, la quale era formata in gran parte da ex studenti delle scuole pubbliche inglesi. Charles, assieme a Julius Vogel, il tesoriere coloniale, ha quindi organizzato di far viaggiare la squadra di Nelson sulla Moon, il piroscafo ufficiale del governo. Dopo alcune difficoltà nel trovare un terreno adatto, il 12 settembre 1870, in una zona pianeggiante e sassosa nei pressi di Petone, si è giocata la prima partita interprovinciale, con Monro che ancora una volta fungeva da arbitro e da giocatore. Nelson ha vinto con il punteggio di 2 a 1.
Il 12 maggio 1871 è nato il Wellington Rugby Club e la partita tra RC Nelson e Wellington RC è diventata da allora una tradizione annuale. Alfred Drew, capitano del Nelson nel 1870, ha introdotto il nuovo gioco anche a Whanganui nel 1872 e a Taranaki nel 1873. La diffusione del rugby in Nuova Zelanda era iniziata.
Negli anni successivi altri club di rugby sono sorti in tutto il paese. A favorirne lo sviluppo è stato anche il campanilismo tra le squadre delle città vicine e l’orgoglio locale. Come sport di squadra, poi, si è visto da subito che questo gioco con la palla ovale abbatteva efficacemente le barriere tra i diversi gruppi etnici. Per questo piaceva anche ai Maori, i quali hanno capito che il campo da gioco era spesso l’unico luogo dove potevano battersi alla pari con i Pakeha, cioè i bianchi.
Nel 1879 sono nate le prime Union Provinciali a Canterbury e a Wellington, mentre una squadra che rappresentava la Nuova Zelanda è scesa in campo per un meeting a Wellington nel 1884 e poi ancora nel maggio 1892. La formazione, proprio nel 1892, della New Zealand Rugby Football Union (NZRFU) ha portato alla standardizzazione del gioco in tutto il paese. Nel 1893 la nazionale neozelandese ha intrapreso un tour nel Nuovo Galles del Sud e nel 1903 ha giocato il suo primo test contro l’Australia a Sydney, vincendo 22 a 3. Due anni più tardi la nazionale, definita Originals, ha intrapreso il suo primo tour in Gran Bretagna e da lì è nato il mito degli All Blacks, che oggi è più forte che mai.
Sembra, però, che Monro non abbia mantenuto un interesse speciale per il rugby dopo che ha smesso di giocare nel 1875, anche se il 12 agosto 1904 è salito su un treno a Palmerstone North diretto a Wellington per assistere al primo match internazionale disputato in Nuova Zelanda, tra le nazionali di casa e di Gran Bretagna. Per la cronaca, gli allievi hanno superato i maestri vincendo 9 a 3.
Gli interessi sportivi di Charles erano sempre stati ampi. Nel marzo 1871 ha preso parte alla prima partita di polo giocata in Nuova Zelanda ed è stato socio fondatore e presidente del Manawatu Golf Club. Come si conveniva ad un gentleman, Monro giocava anche a croquet e si dilettava col biliardo e lo snooker al Manawatu Club.
Durante gli anni 1870 e 1880 Charles Monro ha vissuto una vita varia e instabile. Dopo aver trascorso un po’ di tempo in Inghilterra e nell’Europa continentale, è tornato nel paese natale dove, nel 1885, ha sposato Helena Beatrice “Lena” Macdonald, figlia di un banchiere di Nelson. Quattro anni più tardi Charles ha acquistato terreni a Fitzherbert, sulla sponda opposta del fiume Manawatū rispetto a Palmerston North, dove ha costruito una grande casa chiamata Craiglockhart. Lui e Lena hanno avuto cinque figli e siccome la famiglia Monro vantava tra i suoi antenati una serie di medici e anatomisti, anche i tre figli maschi hanno intrapreso la medesima carriera.
A Craiglockhart Charles aveva un grande giardino e un frutteto, investimenti in varie sezioni cittadine, fattorie e imprese locali come i mulini per il lino. Era attivo nello spettacolo locale, nella società orticola ed è stato presidente del National Game Club nel 1908.
Charles Monro è morto a Palmerston North il 9 aprile 1933, all’età di 82 anni, ed è stato tumulato nel cimitero di Kelvin Grove. Il riconoscimento ufficiale per il suo contributo alla creazione del gioco in questo paese gli era arrivato solo nel 1928, ma oggi è giustamente riconosciuto come il “padre del rugby della Nuova Zelanda”. Un monumento a lui dedicato è stato collocato nel 1970 su una collina che si affaccia sul campus, mentre una sua statua a grandezza naturale è situata a Palmerston North, di fronte a Te Manawa, dov’è ospitato il New Zealand Rugby Museum. Questa statua è stata scolpita presso la fonderia Dibble di Sonny Edwards, un parente del famoso All Black George Nepia. Una stele commemorativa contrassegna anche il luogo dove si è svolta la prima sfida di rugby nel Paese della Lunga Nuvola Bianca.
Fonte: rugbymeet.com/