La Pace Fiscale e il tradimento ad un popolo. Confedercontribuenti, nessuna riforma fiscale utile.


Di Carmelo Finocchiaro – Presidente Nazionale Confedercontribuenti

La manovra fiscale in parte varata con il decreto fiscale e in parte da varare con la legge di bilancio sancisce il tradimento ad un popolo che aveva rovesciato le sorti elettorali, dando fiducia ad un Governo, quello gialloverde, che in campagna elettorale avevava promesso mille cose per risolvere i drammi che vive il popolo dei contribuenti che tutti i giorni lavora e produce e crea richezza in questo Paese. Ma cosi’ non è stato. Passano i giorni e ci rendiamo conto di quanto siano stati illusionisti i leader che oggi governano il Paese e di come non stiano rispettando una sola promessa fatta. Dal Saldo e Stralcio, all’abbassamento delle tasse, alla promessa di eliminare le accise, fino alla creazione di un rapporto paritario fra Amministrazione Finanziaria e Contribuente, il sogno è svanito nel giro di sei mesi. Le poche misure varate sostanzialmente ricalcano quelle dei precedenti governi, salvo l’allungamento dei tempi per la rottamazione, ma con atti gravissimi, come quello di non riammettere alla rottamazione ter, quelli che non hanno potuto pagare la bis. Nessun serio incentivo per creare occupazione e abbassare il cuneo fiscale, o consentire a migliaia di imprese e contribuenti di potere rientrare dei loro debiti con rate non eccedenti il quinto del proprio reddito. Insomma hanno gridato alla Pace Fiscale e hanno prodotto un insieme di norme che non risolvono i drammi dei produttori. Da qui l’esigenza ormai irrinviabile, che i contribuenti italiani, non deleghino piu’ a nessuno il loro futuro facendo partire un percorso che li aiuti ad essere rappresentanti diretti nelle istituzioni, per cambiare davvero il Paese. Non è piu’ tempo di delegare ai pifferai della politica e della demagogia. Intanto milioni di imprese rischiano di nuovo pignoramenti e misure cautelari da parte della ex Equitalia. In nome delle promesse tradite.