LA NASCITA DEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA


 

fonte @enciclopedaitreccani

(PDS) Formazione politica italiana sorta nel febbraio 1991 per decisione del 20° Congresso del Partito comunista italiano, al fine di aggregare la sinistra e conquistare il governo del Paese. Formato da ex militanti del PCI ma anche da esponenti di una più vasta area progressista, con segretario A. Occhetto, il PDS pose al centro della sua strategia il tema delle riforme istituzionali e in partic. della modifica in senso maggioritario del sistema elettorale, risultato raggiunto col referendum del giugno 1991 sulla preferenza unica nelle elezioni per la Camera, e poi col referendum del 1993, che di fatto introdusse al Senato un sistema maggioritario. Nel 1994 il PDS fu il principale promotore dello schieramento dei progressisti, ottenendo alle elezioni politiche il 20,4%. Alcuni mesi dopo a Occhetto subentrò come segretario M. D’Alema. Nel 1995 il PDS entrò a far parte della maggioranza che sosteneva il governo Dini. Fu quindi tra i promotori della coalizione dell’Ulivo, guidata da R. Prodi, che vinse le elezioni del 1996 e costituì, con l’appoggio del Partito della rifondazione comunista (PRC), un esecutivo di centrosinistra presieduto dallo stesso Prodi, con il PDS rappresentato in partic. da W. Veltroni vicepresidente del Consiglio e G. Napolitano ministro degli Interni. Intanto il processo di trasformazione del partito proseguiva, culminando nella costituzione (febbr. 1998) della formazione politica denominata Democratici di sinistra (DS), nella quale confluirono, oltre al PDS, i laburisti, i Comunisti unitari, i Cristiano-sociali ed esponenti della sinistra repubblicana. Guidati da D’Alema, i DS continuarono il dialogo con le forze di centro. Dopo la crisi del governo Prodi (ott. 1998), D’Alema fu a capo di un governo che andava dall’Unione democratica per la Repubblica di F. Cossiga e al Partito dei comunisti italiani (PDCI), lasciando il vertice del partito a Veltroni. Alle elezioni europee del 1999 i DS ottennero però solo il 17,3%, ed esito poco favorevole ebbero anche le amministrative del 2000. Caduto il governo D’Alema (apr. 2000), i DS sostennero il governo Amato, ma le elezioni del 2001 diedero al partito solo il 16,6% dei voti. Dimessosi Veltroni, al Congresso del novembre 2001 fu eletto segretario P. Fassino. Dopo l’esperienza di Uniti nell’Ulivo alle europee del 2004, nel 2005 i DS – assieme all’Italia dei valori e al PRC – diedero vita all’Unione; Prodi fu il candidato premier emerso dalle primarie della coalizione, che alle elezioni del 2006 ottenne una risicata vittoria. Nel 2007, dopo le dimissioni di Prodi (febbr.), la fusione dei DS con la Margherita e altre formazioni minori portò alla nascita del Partito democratico.