La modifica che impedirà alla riforma del catasto di trasformarsi in una tassa sulla casa


AGI – “Le informazioni rilevate” nella mappatura degli immobili “non sono utilizzate né per finalità fiscali né per il computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente, né in ogni caso per incrementare il gettito fiscale totale, fatta salva l’emersione di base imponibile per effetto delle attività di accertamento ed emersione”.

È il cuore della riformulazione dell’emendamento che andrà a modificare l’articolo 6 della delega fiscale, relativo alla riforma del catasto su cui il governo ha posto l’aut aut alla maggioranza. La riformulazione che presenterà il centrodestra in Commissione Finanze, secondo quanto apprende l’AGI da fonti parlamentari, dunque esclude – come chiedeva il centrodestra – che dalla riforma del catasto possano derivare nuove tasse sulla casa.

“Ferme le competenze dell’Agenzia delle Entrate in materia di classamento degli immobili, il governo – si legge nell’emendamento frutto della mediazione nella maggioranza e con il governo – è delegato a procedere con i decreti legislativi, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali e le associazioni di categoria maggiormente rappresentative sul piano nazionale, nell’individuazione degli immobili abusivi o parti di essi”.

Tra i principi elencati quello di “modernizzare gli strumenti di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati, prevedendo strumenti e direttive per i comuni e l’Agenzia delle entrate, atti a facilitare e ad accelerare l’individuazione e, eventualmente, in corretto classamento, anche con forme premiali delle seguenti fattispecie:

  1. gli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita;
  2. gli immobili abusivi cosiddetti ‘fantasma’, individuando a tal fine specifici incentivi e forme di valorizzazione delle attività di accertamento già previste a legislazione vigente, svolte dai comuni in questo ambito, nonché garantendo la trasparenza e condivisione dei dati delle medesime attività” di mappatura degli immobili.

La riformulazione – alla quale hanno lavorato Lega, FI, Coraggio Italia e Noi con l’Italia – punta a “prevedere, per le unità immobiliare riconosciute di interesse storico-artistico adeguate riduzioni che tengano conto dei particolari e più gravosi oneri di manutenzione e conservazione nonché del complesso dei vincoli legislativi rispetto alla destinazione, all’utilizzo, alla circolazione giuridico e al restauro di tali immobili”.

“Con i medesimi decreti il governo – si legge – provvede a individuare appositi incentivi fiscali atti ad agevolare l’assicurazione dei beni immobili, anche ai fini di eventi calamitosi; le informazioni rilevate non sono utilizzate né per finalità fiscali né per il computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente, né in ogni caso per incrementare il gettito fiscale totale, fatta salva l’emersione di base imponibile per effetto delle attività di accertamento ed emersione”.

Source: agi