AGI – La giunta militare del Myanmar, che ha rovesciato il governo civile di Aung San Suu Kyi in un colpo di Stato tra domenica e lunedì, ha bloccato Facebook e alcuni servizi di messaggistica, incluso WhatsApp, per “assicurare stabilita’” al Paese. Lo riferiscono diversi media internazionali.
Già nella notte tra il 3 e il 4 febbraio il social network di Mark Zuckerberg aveva annunciato che alcuni dei suoi servizi erano stati “interrotti” nell’ex Birmania. Inoltre, gli attivisti pro democrazia hanno denunciato l’arresto di almeno tre persone nel corso di una manifestazione contro il golpe.
Le immagini della protesta sui social
In questi giorni si sono viste numerose azioni di protesta, come le pentole sbattute all’unisono nelle abitazioni o il saluto con le tre dita, come in ‘Hunger Games’, o i concerti di clacson. Molti video di queste proteste sono stati postati su Facebook.
La campagna di disobbedienza civile
Il social nework è stato anche utilizzato per condividere le immagini di una campagna di disobbedienza civile negli ospedali, dove gli operatori sanitari accusano l’esercito di anteporre i suoi interessi alla pandemia.
Nel frattempo, San Suu Kyi rimane in carcere ed è stata incriminata per aver importato illegalmente nel Paese alcune radio walkie-talkie che sono state trovate in casa sua nel corso di una perquisizione.
Vedi: La giunta golpista del Myanmar ha bloccato Facebook e WhatsApp
Fonte: estero agi