Il 21 novembre si celebra in Italia la Giornata nazionale degli alberi, un appuntamento nato per valorizzare il patrimonio arboreo italiano e ricordare il ruolo fondamentale svolto da boschi e foreste per il nostro ecosistema. È anche l’occasione per riflettere sulla situazione del verde nelle nostre città, sistemi antropici chiamati sempre di più ad accogliere e integrare in sé il fattore “natura”, elemento essenziale per garantire il benessere dei propri abitanti.
Il patrimonio forestale come bene pubblico
Gli alberi contribuiscono in maniera fondamentale alla sostenibilità ambientale del nostro Pianeta e al contrasto degli effetti della crisi climatica. Assorbono CO2 rendendo salubre l’aria, aiutano a prevenire il dissesto idrogeologico, salvaguardano la biodiversità terrestre.
Lo Stato italiano riconosce ufficialmente la loro importanza per il benessere della comunità nazionale:
La Repubblica riconosce il patrimonio forestale nazionale come parte del capitale naturale nazionale e come bene di rilevante interesse pubblico da tutelare e valorizzare per la stabilità e il benessere delle generazioni presenti e future.
Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali
Decreto legislativo, 03/04/2018 n° 34
In questo contesto si inserisce la Giornata nazionale degli alberi, che venne organizzata per la prima volta nel 1898 su iniziativa di Guido Baccelli, allora Ministro della Pubblica Istruzione. Dal 1951 si stabilì che la Giornata fosse festeggiata ogni 21 novembre e nel 2013 è arrivato il riconoscimento ufficiale della ricorrenza con la legge n. 10, che riunisce norme lungimiranti e molto avanzate, che ancora oggi risultano solo parzialmente applicate.
Qualche dato per riflettere
Secondo i dati del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in Italia i boschi ricoprono oltre 11 milioni di ettari di superficie, pari al 36,7% del territorio nazionale, per un totale di oltre 12 miliardi di alberi, pari a 200 alberi per ciascun cittadino.
Nelle foreste italiane si trovano 139 riserve naturali dello Stato, 166 boschi vetusti, 2.230 boschi da seme, 4.006 alberi monumentali, 120 differenti specie di alberi, 350 specie di arbusti, 2.000 specie di funghi, 2.145 specie di licheni, 117 specie di mammiferi terrestri, 250 specie di uccelli nidificanti, 56 specie di rettili e 46 specie di anfibi.
Una incredibile ricchezza minacciata da incuria, sete di profitti e attività illegali: ogni anno in Italia vengono ricoperti dal cemento almeno 500 ettari di aree forestali. Purtroppo si devono anche registrare i danni provocati da eventi meteo anomali, che sono in grado di sradicare milioni di piante, come è avvenuto con la tempesta Vaia nel 2018 e in altre circostanze più recenti.
La presenza di aree verdi nel contesto urbano e il loro utilizzo da parte della cittadinanza hanno ricadute dirette sulla qualità della vita dei cittadini. Le foreste cittadine non solo hanno un effetto di mitigazione degli eccessi climatici e dell’inquinamento atmosferico, ma rendono anche le città più gradevoli e vivibili.
Il ruolo delle amministrazioni locali
La legge 10 del 2013 richiede molti adempimenti per gli Enti locali: i Comuni sono tenuti a piantare un albero per ogni nuova nascita, con l’obbligo di comunicare l’ubicazione della pianta ai genitori. Gli Enti locali devono anche programmare e incentivare la crescita delle aree e delle cinture verdi urbane, in modo da facilitare l’assorbimento delle polveri sottili e ridurre l’effetto “isola di calore”. Con l’istituzione del catasto degli alberi monumentali e con diverse misure per monitorare regolarmente i progressi nella crescita del manto arboreo cittadino, la legge del 2013 soddisfa requisiti e criteri di civiltà.
L’Istat e il Ministero dell’Ambiente ricevono ogni anno dai Comuni con più di 15.000 abitanti e dalle città metropolitane i dati sull’ambiente urbano e sul patrimonio arboreo. Per i cittadini è così possibile seguire l’andamento di una crescita che si spera sia continua e consistente. Localmente, è possibile consultare il “bilancio arboreo“, un documento nel quale i sindaci dei Comuni sopra i 15.000 abitanti alla scadenza del loro mandato devono dichiarare quale sia il saldo tra il numero di alberi esistenti al tempo della loro elezione e quello degli alberi da loro piantati durante gli anni di governo.
Una crescita ancora troppo lenta
Secondo le statistiche ISTAT (Report ambiente urbano, 2023) le città italiane danno “deboli segnali di transizione ecologica nello scenario post-pandemico”. Non fa eccezione, in un quadro con molte ombre e poche luci, la questione della crescita del verde urbano. Da molti anni si registra una crescita molto modesta, per diverse ragioni: difficoltà organizzative e scarsa capacità di programmazione, ridotta lungimiranza, poche risorse a disposizione. Solo alcune città metropolitane hanno investito con convinzione nella crescita del patrimonio arboreo; tra queste brillano Torino e Milano. Tuttavia, anche i capoluoghi più virtuosi fanno fatica a raggiungere obiettivi di caratura europea. Molte città possono o devono accontentarsi di mantenere il patrimonio esistente.
Alcuni numeri
Come registra l’ISTAT nel suo rapporto,
nei Comuni capoluogo, dove vive il 30% della popolazione italiana (17,6 milioni di abitanti), il verde urbano rappresenta in media il 2,9% del territorio (572 km2 ), pari a 32,5 m2 per abitante. Le aree naturali protette (comprese quelle della Rete Natura 2000) sono invece pari al 16,7% (oltre 3.268 km2 ). Complessivamente, le aree verdi urbane e protette coprono 3.841 km2 , pari al 19,6% del territorio dei capoluoghi. La superficie complessiva delle aree verdi aumenta in media dello 0,3% all’anno dal 2011 (+0,6% all’anno nei capoluoghi metropolitani).
Le buone notizie vengono dai progetti di forestazione urbana, che sono molto cresciuti negli ultimi anni per attenuare l’effetto “isola di calore” tipico delle città:
Sono stati realizzati interventi di forestazione urbana in 55 capoluoghi (erano 30 nel 2011), estesi per 12,7 milioni di m2 , corrispondenti a 34 m2 per ettaro di superficie urbanizzata. Tali aree sono particolarmente diffuse nei capoluoghi del Nord, che presentano valori molto superiori a quelli delle altre ripartizioni: 77 m2 per ettaro nel Nordest e 40 m2 nel Nordovest, 20 m2 nel Centro, 8 m2 al Sud e 6 nelle Isole. Rispetto al 2011 la superficie dedicata alla forestazione urbana è andata progressivamente aumentando (+22,2%).
Le iniziative per la Giornata nazionale degli alberi
In occasione della Giornata nazionale degli alberi, molte amministrazioni comunali ed enti territoriali organizzano iniziative per sensibilizzare i cittadini sull’importanza che hanno boschi e foreste nella sopravvivenza degli ecosistemi naturali, anche quelli cittadini.
A livello nazionale, Legambiente organizza come tutti gli anni la Festa dell’Albero, che prevede attività di sensibilizzazione, messe a dimora di piante e semi, laboratori educativi nelle scuole e in spazi pubblici.
Scegliete uno degli eventi organizzati da Legambiente in tutta Italia in occasione della Giornata nazionale degli alberi e partecipate, cercando di coinvolgere più persone possibile. Potete consultare l’elenco delle iniziative sulla pagina web dedicata.
Ricercate nella vostra città esempi di verde pubblico, catalogateli e pensate a come potrebbero essere valorizzati o incrementati. Raccogliere poi le vostre considerazioni e i vostri progetti in una lettera da inviare idealmente all’amministrazione cittadina.
Chiedete informazioni all’amministrazione comunale per verificare se, nel vostro Comune, viene seguita la norma contenuta nella legge 10/2013 per cui deve essere piantato un albero per ogni nuovo nato.
Informatevi sul progetto di forestazione urbana ideato dall’architetto Stefano Boeri affinché entro il 2030 Milano abbia 3 milioni di alberi in più, distribuiti in parchi, tetti verdi, parcheggi e zone dismesse riconvertite in aree verdi.
Partecipate al percorso didattico interattivo Terra Mission – organizzato dall’associazione Life Terra – in cui gli studenti imparano a costruire attivamente una società sostenibile.
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