La foresta di Hambach non verrà più abbattuta. Migliaia di tedeschi esultano


Migliaia di manifestanti si sono riuniti nella foresta di Hambach, vicino Colonia in Germania, per festeggiare la sentenza del tribunale di Muenster che ha sospeso l'abbattimento del bosco, deciso dalla compagnia elettrica Rwe per espandere la vicina miniera di carbone a cielo aperto. Sono anni che va avanti la battaglia degli ambientalisti per salvare l'antica foresta, divenuta simbolo della resistenza contro il carbone in un Paese che, nonostante gli sforzi 'verdi', continua a dipendere pesantemente dal combustibile fossile. 

Secondo gli organizzatori, alla marcia hanno preso parte 50 mila persone – giovani, famiglie e pensionati – ma la polizia non ha confermato la cifra. Sotto lo slogan 'Hambi resta', con cartelli e palloncini, i manifestanti hanno festeggiato, con musica dal vivo e discorsi, la sentenza della corte di Muenster che ha fatto sapere di aver bisogno di più di tempo per valutare la denuncia contro le operazioni di abbattimento pianificate dalla Rwe.

"Un segnale forte" da parte dei giudici, ha commentato la portavoce di Greenpeace, Gesche Juergens, sottolineando però che è "solo il primo passo": "La battaglia va avanti per l'eliminazione del carbone". Da parte sua, la Rwe ha fatto sapere che la disputa legale potrebbe andare avanti fino alla fine del 2020, con effetti negativi sulla sua quotazione in borsa. Secondo la compagnia, l'espansione della miniera è necessaria per alimentare le centrali elettriche nella regione industriale della Nord Reno-Westfalia, una tesi sulla quale i giudici hanno deciso di non potersi pronunciare per ora, chiedendo più tempo per decidere.

La compagnia elettrica tedesca, proprietaria della foresta, aveva annunciato l'intenzione di abbattere, a partire dal 15 ottobre, metà dei 200 ettari della foresta per espandere la miniera di carbone vicina. Per questo, il mese scorso la polizia aveva cominciato a sgomberare le case sugli alberi che gli attivisti avevano allestito per proteggere la foresta, suscitando la solidarietà dell'opinione pubblica. Proprio durante uno di questi sgomberi, il 19 settembre, un giornalista freelance, Steffen Meyns, che si era arrampicato per seguire l'operazione, era morto cadendo da una passerella tra due alberi. 

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Fonte: estero agi