La fondazione dell’Unione Europea nella “Conferenza di Messina”


 

La conferenza di Messina si svolse nei primi giorni del mese di Giugno 1955 nei locali di Palazzo Zanca, il Municipio di Messina, e a Taormina.

Fu una riunione interministeriale tra i Ministri degli Esteri dei sei stati membri della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio). Vi parteciparono Gaetano Martino per l’Italia, Jan Willem Beyen per i Paesi Bassi, Antoine Pinay per la Francia, Joseph Bech per il Lussemburgo, Walter Hallstein per la Repubblica Federale Tedesca e Paul-Henri Spaak per il Belgio.

La conferenza, svoltasi a Messina in quanto l’allora Ministro Gaetano Martino optò per la sua città natale, essendo da poco stata ricostruita a seguito dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale, proseguì con molte difficoltà nei primi due giorni dei lavori. Difatti, questo incontro seguiva la bocciatura, da parte della Francia, del progetto CED (Comunità Europea di Difesa), che aveva causato non pochi attriti tra le nazioni sedute al tavolo del confronto. Alla conclusione della conferenza, inaspettatamente per i più,  si arrivò alla cosiddetta Risoluzione di Messina, attraverso la quale i sei paesi enunciavano una serie di principi e di intenti volti alla creazione della Comunità europea dell’energia atomica (o Euratom) grazie alla quale si gettarono le basi per la firma dei Trattati di Roma del 1957 che sancì l’inizio del Mercato Europeo Comune (MEC, istituito insieme alla CEE, divenuta in seguito CE e infine UE).

Lo spirito di Messina, che animò la conferenza ed i padri fondatori della Comunità Europea, è ancor oggi chiamato in causa come esempio quando i rapporti tra i Paesi Europei sembrano compromettersi.

 

Fonte: archeome.it/