AGI – Da una parte c’è l’Egitto di Mohamed Salah, dall’altra il Senegal di Sadio Mané. L’atto finale della Coppa d’Africa 2021, in programma domenica sera in Camerun, sarà anche un derby in famiglia per il Liverpool. I due attaccanti dei ‘Reds’ sono pronti a giocarsi una sfida che vale tantissimo: i faraoni, che vantano la bacheca più ricca dell’Africa, cercano il loro ottavo titolo ben 12 anni dopo l’ultima affermazione; i leoni della Teranga, invece, sognano il primo trofeo continentale dopo le due finali perse contro Camerun (nel 2002) e Algeria (nel 2019). Non solo. Le due Nazionali si ritroveranno poi, una di fronte all’altra, in uno spareggio senza appello per qualificarsi al mondiale in Qatar.
L’Egitto arriva alla finalissima dopo aver eliminato, ai rigori, i padroni di casa del Camerun. E dopo aver mostrato, ancora una volta, un calcio cinico ma a tratti balbettante. Sopravvissuti ai quarti contro il Marocco, grazie a un gol nei supplementari, e poi in semifinale, grazie alla lotteria dei calci dal dischetto, gli egiziani sono abituati a vivere questa edizione al cardiopalma.
Il tutto farcito con un esagerato, e poco utile, nervosismo che porterà la squadra a non avere una guida tecnica in panchina nell’atto conclusivo della manifestazione. Per la rissa che si è scatenata al termine della sfida con il Marocco, il vice del commissario tecnico, Carlos Queiroz, ha ricevuto quattro giornate di squalifica mentre, durante il match con il Camerun, è stato lo stesso allenatore portoghese a guadagnare con largo anticipo la via degli spogliatoi dopo vibranti proteste contro arbitro e guardalinee.
Anche in campo, però, i faraoni avrebbero bisogno di coinvolgere maggiormente Salah, ago della bilancia dei destini dell’intera squadra e unico giocatore di caratura internazionale. Nella sfida contro i padroni di casa, l’attaccante del Liverpool ha avuto solo una grande chance ma è stato fermato da un’ottima uscita del portiere di casa, quell’Onana che ha già fatto le valigie in direzione Milano.
In porta giocherà il confermatissimo Mohamed Abougabal, detto Gabaski, portiere dello Zemalek e numero dodici della nazionale nordafricana, diventato titolare dopo l’infortunio di El Shenawi nei quarti. Il 33enne si è preso la scena come ‘pararigori’ guidando la squadra ai successi durante la fase a eliminazione diretta. Il resto della squadra è fatto soprattutto di giocatori che si conoscono benissimo, fanno gruppo da anni, ma che militano quasi tutti nelle squadre locali. Compattezza e solidità, già mostrate durante tutto il torneo, saranno le armi che l’Egitto proverà a mettere in campo anche in finale.
Dall’altra parte c’e’ un ambizioso Senegal che sogna di regalare il primo titolo alla sua gente. Manè ha accettato di rivestire il ruolo di “uomo in missione”, guida sportiva e spirituale di una rosa che, in apparenza, sembrerebbe molto più talentuosa degli avversari. E soprattutto fatta di soli giocatori giramondo, quasi tutti militanti nei campionati più forti d’Europa. Tra questi spiccano il portiere del Chelsea, Edouard Mendy, i difensori ‘italiani’, Koulibaly (anche capitano) e Mbaye, i centrocampisti Gueye (Psg), Kouyate’ (Crystal Palace) e Nampalys Mendy (Leicester).
In l’attacco il tecnico Aliou Cisse’ si è affidato soprattutto a Diedhiou, che milita in Turchia con l’Alanyaspor, ma in panchina scalpitano Keita Baldè, centravanti del Cagliari, e Ismaila Sarr, punto di forza del Watford. Insomma, un mix di velocità e potenza e un ventaglio di scelte ampio e variegato a disposizione dello staff tecnico.
La finale, però, appare molto insidiosa rispetto al percorso fatto, assai agevole, che potrebbe non aver preparato adeguatamente la squadra a un match così complicato. Dopo la fase a gironi, infatti, sono arrivate le vittorie agli ottavi contro Capo Verde (2-0), ai quarti con la Guinea Equatoriale (3-1) e in semifinale contro il Burkina Faso (3-1). Niente di paragonabile, insomma, ai rivali che hanno superato, in fila, Costa d’Avorio, Marocco e Camerun, tutti top team con reali ambizioni di successo.
Fare un pronostico, quindi, è molto difficile ma quel che è certo è che tra Egitto e Senegal, in questo 2022, si consumerà, tra Coppa d’Africa e qualificazione ai mondiali, una vera rivalità per la supremazia calcistica del Continente. Resta solo da vedere chi tra Salah e Mane’, amici e rivali, sara’ in grado di indirizzarla verso Il Cairo o Dakar.
Source: agi