La fibromialgia diventa malattia invalidante: sintomi, cure, cosa cambia per i lavoratori


La patologia cronica ora fa parte dei livelli essenziali di assistenza anche se ancora non c’è una cura specifica e non sono chiare le cause: le ultime novità
La fibromialgia, sindrome complessa e difficile da diagnosticare, è stata riconosciuta come malattia invalidante, con l’approvazione unanime di sei mozioni all’interno dell’aula della Camera dei Deputati.
Le mozioni, approvate all’unanimità, impegnano il governo a riconoscere la fibromialgia come una patologia “cronica” e “invalidante”. Ma non è tutto: si punta anche ad inserire la fibromialgia nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), garantendo così ai pazienti affetti da questa sindrome l’esenzione dalla partecipazione alla spesa per le prestazioni sanitarie.
Le mozioni che sono state approvate
Oltre al riconoscimento della fibromialgia come malattia cronica e invalidante, la mozione presentata da Fdi chiede l’aggiornamento dei protocolli terapeutici esistenti e la definizione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) per garantire una diagnosi tempestiva e uniforme. Tra gli altri impegni, si propone la possibilità di erogare i farmaci direttamente ai pazienti, la creazione di un Registro Nazionale della sindrome fibromialgica per la raccolta dati e il monitoraggio della patologia, e la promozione di campagne informative in collaborazione con le Regioni e le associazioni.
Anche le mozioni presentate da Pd, M5s, Azione, IV e Avs seguono la stessa linea d’azione, con impegni simili mirati a migliorare la vita dei pazienti affetti da fibromialgia. Da alcune di queste mozioni è stata rimossa la parte relativa allo smart working per i malati.
Cosa cambia per i pazienti
Quando una malattia viene riconosciuta invalidante, ci sono diverse implicazioni che influenzano la vita lavorativa della persona colpita. In primo luogo, è necessario un processo di valutazione da parte di una commissione medica per determinarne il grado di invalidità. Una volta stabilito, la persona può richiedere il riconoscimento della disabilità presso l’INPS o altre istituzioni competenti, il che può portare all’accesso a benefici economici come pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento. Inoltre, le persone con malattie invalidanti possono usufruire di cure mediche specialistiche e trattamenti specifici coperti dal Servizio Sanitario Nazionale.
Sul fronte lavorativo, hanno diritti speciali, come la protezione contro il licenziamento discriminatorio e il diritto a adattamenti ragionevoli sul posto di lavoro. Infine, possono avere accesso a programmi di assistenza e supporto per migliorare la loro qualità di vita e autonomia, come servizi di assistenza domiciliare e centri diurni per disabili.
Cos’è la fibromialgia
La fibromialgia è una sindrome cronica caratterizzata da un dolore diffuso e persistente in diverse parti del corpo, accompagnato spesso da rigidità muscolare, affaticamento e difficoltà nel sonno. Si tratta di una condizione complessa e multifattoriale, il cui meccanismo preciso non è ancora completamente compreso.
Si ritiene che coinvolga un’alterazione nella percezione del dolore da parte del sistema nervoso centrale, che amplifica le sensazioni dolorose. La fibromialgia colpisce prevalentemente le donne e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, limitando le attività quotidiane e lavorative dei pazienti. La diagnosi è spesso difficile da ottenere, poiché non esistono test specifici e i sintomi possono essere simili ad altre condizioni.
Principali sintomi
La fibromialgia è una condizione caratterizzata da diversi sintomi, tra cui dolore muscoloscheletrico diffuso, rigidità muscolare, affaticamento cronico, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e memoria (nota anche come “nebbia cerebrale”), ansia e depressione. I pazienti affetti da fibromialgia spesso riferiscono dolore generalizzato che coinvolge prevalentemente muscoli, tendini e legamenti, con sensazioni di dolore e sensibilità aumentata in specifiche aree del corpo, chiamate “trigger points” o punti di scatenamento.
Questi sintomi possono variare in intensità e possono essere influenzati da fattori come lo stress, l’attività fisica e le condizioni meteorologiche.
Come si cura
Il trattamento della fibromialgia si basa principalmente sulla gestione dei sintomi attraverso una combinazione di farmaci, terapie fisiche, esercizio fisico e tecniche di gestione dello stress.
Nel trattamento della fibromialgia, una strategia consolidata prevede l’utilizzo di farmaci antidepressivi triciclici come l’amitriptilina e il trazodone, sia da soli che in combinazione con una benzodiazepina a breve durata d’azione. Questi farmaci, somministrati a dosi basse, possono aiutare a ridurre i sintomi dolorosi, migliorare il sonno e stabilizzare l’umore, che sono comuni nella fibromialgia.
Spesso, vengono prescritti insieme ai miorilassanti per massimizzare i benefici nel gestire i sintomi della malattia. La serotonina, coinvolta nei meccanismi centrali della fibromialgia, è anche legata allo sviluppo di alcune forme di depressione, per questo la maggior parte dei farmaci che agiscono su questa sostanza sono classificati come antidepressivi.

Fonte: https://quifinanza.it/salute/la-fibromialgia-e-una-malattia-invalidante-sintomi-cure-cosa-cambia-per-i-lavoratori/797149/