La Festa della Guardia di Finanza


La Festa della Guardia di Finanza si celebra ogni 21 Giugno, data che il Corpo ha scelto per ricordare la sua Fondazione, che risale al 1774. Tuttavia, la scelta di questo giorno non ha nulla a che vedere con l’atto di nascita della GdF. Il 21 Giugno, infatti, rievoca un’azione determinante dei Finanzieri risalente alla Prima Guerra Mondiale. Ecco come la Guardia di Finanza onora la sua festa.

Festa Guardia di Finanza: la storia fino alla Prima Guerra Mondiale

La Fondazione della Guardia di Finanza risale al lontano 1774, quando cioè il Regno di Sardegna decretò la nascita della “Legione Truppe Leggere”. Questo reparto fu il primo esempio in Italia di un Corpo speciale per la vigilanza finanziaria e la difesa militare dei confini.

Dopo l’Unità d’Italia (1861), i vari Corpi di Finanza si unirono nel “Corpo delle Guardie Doganali”, poi ribattezzato come “Corpo della Regia Guardia di Finanza”. Fu nel 1906 che venne invece sancito un ordinamento militare autonomo con la costituzione del Comando Generale e dei Comandi di Legione. Nel 1907 furono poi concesse le stellette – simbolo di appartenenza alle Forze Armate – che si sovrapposero alle Fiamme Gialle, già adottate nel 1875.

Nel 1911, la Bandiera di guerra fu data in affido alla Guardia di Finanza. Una consegna che si concretizzò in una cerimonia solenne a Tor di Quinto il 7 giugno 1914, anno in cui presero il via anche le attività sportive e agonistiche dei militari del Corpo. Tuttavia, l’Europa in quegli anni era in fermento: la Prima Guerra Mondiale era alle porte. Un conflitto in cui la Guardia di Finanza si distinse per azioni determinanti a favore delle sorti italiane.

La scelta del 21 Giugno: la battaglia del Solstizio

La Festa Guardia di Finanza è stata fissata al 21 giugno di ogni anno, in memoria della Battaglia del Solstizio che, tra il 21 giugno 1918 e il successivo 5 luglio, vide protagonisti i Finanzieri nel corso del primo conflitto mondiale. Inclusa nelle Forze Armate, la Guardia di Finanza assicurò un contributo decisivo nella Grande Guerra. Dopo la Disfatta di Caporetto, la situazione al fronte era infatti molto delicata.

La situazione per l’Alleanza (Austria-Ungheria e Germania) si faceva però ogni giorno sempre più pesante sulla linea Ovest del fronte, a causa dell’ingresso in guerra degli Stati Uniti. Perciò il nuovo comandante delle Forze Armate italiane, Armando Diaz, intuì che era il momento di colpire. Al di qua del Piave, su una striscia di terra che va Passo del Tonale al Monte Grappa, gli italiani lanciarono il 15 giugno l’offensiva che sarà poi ricordata come la Battaglia del Solstizio.

Il contributo della Guardia di Finanza in questo scontro decisivo per la vittoria finale italiana è riconducibile all’eroico 7° Battaglione. Quando il 21 Giugno, infatti, arrivò l’ordine di attaccare i nemici, il Battaglione della Guardia di Finanza venne incaricato di un compito arduo. Questo reparto doveva tentare uno sbarco sul fiume Sile e nel contempo attaccare forzando le linee difensive austroungariche. L’azione doveva servire come testa di ponte per una colonna di Bersaglieri.

In questo modo, i Finanzieri, attraversarono il Sile a bordo di sei barchini fluviali, detti “zemole”. Sulle prime tre, c’erano 40 uomini al comando del Tenente Francesco Clericuzio; la rimanente metà delle zemole era guidata dal Tenente Carlo Fornaca.

21 Giugno 1918: i Finanzieri entrano in azione

Lo sbarco del primo nucleo – quello del Tenente Fornaca, avvenne alle 19:12. I primi otto uomini si fecero largo fino a creare una piccola testa di ponte nei pressi di Ca’ Rossi per concedere agli altri Finanzieri di attraccare. Il plotone di Clericuzio, invece, venne annientato dalle mitragliatrici nemiche. Gli uomini di Fornaca, desiderosi di rendere giustizia ai commilitoni caduti, si avventarono contro gli austroungarici, facendo registrare una brillante vittoria.

La testa di ponte non era solo preziosa dal punto di vista strategico. L’azione della Guardia di Finanza permise infatti all’Italia di sottrarre alla disponibilità del nemico un ingente quantitativo di munizioni. A quanto emerge dal Museo Storico della Guardia di Finanza, le truppe nostrane portarono via all’Austria-Ungheria “quattro mitragliatrici, tre cannoncini e fucili, baionette, bombe a mano, cartucce in grandissima quantità”. Questo atto eroico del 7° Battaglione valse alla Bandiera di Guerra del Corpo la Medaglia di bronzo al valor Militare.

Festa Guardia di Finanza: gesti simbolici e tradizioni

Anche quest’anno la Guardia di Finanza onorerà la sua Festa a distanza di 249 anni dalla Fondazione del Corpo, deponendo una corona d’alloro presso il Sacrario della GdF, sito a Roma (Viale XXI Aprile 51, Comando Generale della Guardia di Finanza). Qui è visibile una scritta evocativa che recita: “Qui rivive la sacra falange dei caduti per la Patri sui campi di battaglia e nella guerra di ogni giorno”. Sarà l’attuale Comandante Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro, a compiere questo gesto simbolico, che rientra nelle tradizioni legate alla Festa Guardia di Finanza.