La conferenza di Jalta


 

Enciclopedia Treccani

Vertice tenutosi nell’ultimo anno della Seconda guerra mondiale, dal 4 all’11 febbraio 1945, a Jalta, in Crimea, tra i leader delle tre potenze alleate, W. Churchill (Gran Bretagna), F.D. Roosevelt (Stati Uniti) e I. Stalin (Russia), per discutere, in base al principio delle cd. sfere d’influenza, i piani per la conclusione della guerra contro le potenze dell’Asse, l’occupazione e la spartizione della Germania e il successivo assetto dell’Europa e dell’Estremo Oriente. In particolare, furono previsti lo smembramento della Germania in Stati indipendenti e lo spostamento a O delle frontiere della Polonia (furono tuttavia definiti solo i confini orientali, lungo la linea Curzon), e si toccarono i problemi della frontiera italiana con l’Austria e la Iugoslavia; l’URSS si impegnò a entrare in guerra contro il Giappone, dopo la sconfitta della Germania, in cambio del possesso delle isole Curili e di tutta l’isola di Sachalin. Nella conferenza furono inoltre sviluppati i lavori, avviati a Dumbarton Oaks, in merito alla Carta delle Nazioni Unite (in particolare fu trovato un accordo sulla procedura di voto nel Consiglio di sicurezza) e si stabilì che la Conferenza delle Nazioni Unite sarebbe stata convocata a San Francisco il 25 aprile 1945.