Di Ettore Minniti
Le condizioni femminili tra Tunisia e Italia presentano differenze significative, legate a fattori culturali,
sociali, legali e storici. Un confronto non è facile, ma vi sono delle analogie. Scopriamo quali.
Storia
In Tunisia, alcuni importanti diritti secolari furono introdotti nel 1956 dal Presidente Habib Bourguiba, come
l'accesso facilitato all'istruzione superiore per le donne, il diritto di chiedere il divorzio e alcune pari
opportunità nel mondo del lavoro. Nonostante le donne tunisine abbiano beneficiato di queste libertà, che
erano frequentemente negate nei Paesi vicini, le norme sociali tradizionali più radicate hanno cominciato a
cambiare solo dopo la Rivoluzione dei Gelsomini del 2011. Questo momento storico ha rappresentato un
punto di svolta significativo nella modifica e rimozione delle vecchie concezioni sociali, aprendo la strada a
un nuovo paradigma per i diritti e il ruolo delle donne nella società tunisina.
Italia: La condizione femminile in Italia ha vissuto un'evoluzione significativa a partire dalla fine della
Seconda Guerra Mondiale e dalla caduta del regime fascista. In quel periodo, le donne hanno iniziato a
vedere riconosciuti diritti che in precedenza erano esclusivamente prerogativa maschile, fino a giungere
alla completa parità giuridica. La piena uguaglianza tra uomini e donne è stata ufficialmente sancita con
l'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana, il 1º gennaio 1948, che ha garantito e
riconosciuto i diritti delle donne in modo inequivocabile.
La Costituzione.
Tunisia: La Costituzione tunisina del 2014 ha sancito il principio di uguaglianza tra uomini e donne. Nel
2017, è stata approvata una legge contro la violenza di genere, che include misure contro le molestie
sessuali, le violenze domestiche e l'odio di genere. Nonostante questi importanti progressi, le donne
continuano a confrontarsi con tradizioni patriarcali e discriminazioni sociali, e l'applicazione della legge non
sempre avviene in modo efficace.
Italia: La Costituzione italiana riconosce l'uguaglianza di genere, tuttavia, le donne continuano a fare i conti
con disuguaglianze, soprattutto nel mondo del lavoro, nelle carriere politiche e nei ruoli di leadership. La
legislazione italiana tutela contro la violenza domestica e le molestie sessuali, attraverso normative come la
legge 66/1996 contro la violenza sessuale e la legge 119/2013. Nonostante questi strumenti, la violenza di
genere rimane un problema persistente anche in Italia, come accade in Tunisia.
Ruolo sociale.
Tunisia: Le donne godono di un accesso relativamente ampio all'istruzione. Le statistiche indicano che le
donne tunisine sono generalmente più istruite degli uomini, con una percentuale superiore di laureate.
Tuttavia, la loro partecipazione al mercato del lavoro rimane inferiore rispetto a quella degli uomini, con un
tasso di disoccupazione femminile relativamente elevato, spesso a causa di stereotipi di genere e
discriminazioni presenti nel mondo lavorativo.
Italia: n Italia, le donne possiedono un alto livello di istruzione, con una percentuale di laureate superiore a
quella degli uomini. Tuttavia, persiste una marcata disparità di genere nel mondo del lavoro, con una scarsa
presenza femminile in posizioni dirigenziali e una notevole disparità salariale rispetto agli uomini. Le donne
italiane continuano a fronteggiare difficoltà nel conciliare carriera e famiglia, nonostante i miglioramenti
nelle politiche di maternità e paternità.
La violenza di genere
Tunisia: La violenza contro le donne in Tunisia rappresenta una realtà allarmante, nonostante i recenti
progressi legislativi in questo ambito. La legge contro la violenza di genere, approvata nel 2017, ha fatto dei
passi in avanti, ma molte donne, soprattutto nelle aree rurali, continuano a subire violenza domestica e
sessuale, con una scarsa applicazione della normativa in alcune regioni
Italia: Anche in Italia, la violenza di genere rappresenta un problema grave, con un numero significativo di
donne vittime di abusi fisici, psicologici e sessuali. Sebbene il Paese abbia introdotto diverse leggi e
programmi di supporto per le vittime, la persistenza di una cultura patriarcale e le difficoltà nel denunciare
gli abusi continuano a mantenere il problema ben radicato nella società.
Libertà individuali
Tunisia: Le donne godono di una maggiore libertà rispetto a molte altre nazioni musulmane. Infatti, il Paese
è stato tra i primi nel mondo arabo a legalizzare il divorzio e a vietare la poligamia. Tuttavia, le donne
devono ancora fare i conti con pressioni sociali e tradizionali, soprattutto nelle zone rurali, dove le norme
conservatrici sono più radicate. Sebbene le leggi consentano alle donne di viaggiare, lavorare e prendere
decisioni autonomamente, nella realtà quotidiana esistono ostacoli culturali che limitano l'effettiva
realizzazione di questi diritti.
Italia: In Italia, le donne godono di ampie libertà personali e sociali, con pieno accesso alla vita pubblica,
politica e lavorativa. Tuttavia, persistono pregiudizi e stereotipi di genere che limitano la loro presenza in
ruoli di potere. Sebbene la libertà di scelta sia generalmente alta, le donne italiane devono ancora
confrontarsi con discriminazioni sul posto di lavoro e nella vita di tutti i giorni.
Rappresentanza politica.
Tunisia: La Tunisia ha compiuto significativi progressi nella rappresentanza politica femminile, con una
legge che obbliga le liste elettorali a includere almeno il 50% di candidate. Tuttavia, le donne in politica
continuano a incontrare ostacoli dovuti alla persistente cultura patriarcale, che spesso ostacola il pieno
riconoscimento del loro ruolo.
Italia: La rappresentanza politica femminile in Italia è inferiore rispetto ad altri Paesi europei. Nonostante
alcuni progressi negli ultimi anni, le donne continuano a essere sottorappresentate nelle posizioni di
leadership, sia in parlamento che nei ruoli di governo.
Conclusioni.
Le condizioni femminili in Tunisia e in Italia presentano sia somiglianze che differenze, influenzate da
contesti culturali e sociali distinti. La Tunisia ha compiuto significativi passi avanti sul piano legale per i
diritti delle donne, mentre in Italia persistono sfide legate alla parità di genere, in particolare nel mondo del
lavoro e nella partecipazione politica. Entrambi i Paesi devono ancora affrontare il problema della violenza
di genere, sebbene la consapevolezza pubblica e le politiche in materia siano migliorate nel tempo.
Tuttavia, che la strada da percorrere affinché le donne in entrambi i paesi possano raggiungere la vera
parità di diritti è ancora molto lunga.