La canzone che il killer cantava mentre sparava sui musulmani


Mentre guidava, preparandosi al massacro nella moschea di Christchurch, Brenton Tarrant stava ascoltando una canzone. Si intitola “Remove Kebab”, dove la parola kebab è usata come insulto per descrivere i musulmani. La stessa espressione era stata usata nel manifesto di 74 pagine in cui Tarrant spiegava il perché del suo attacco.

Nel testo il giovane, che si definisce un “ordinario uomo bianco” di “28 anni”, “nato in Australia” da una “famiglia a basso reddito” appartenente alla “classe lavoratrice”, racconta di aver lavorato recentemente come “kebab removalist”.

La storia della canzone contro i musulmani

La canzone Remove Kebab, ha spiegato il sito di inchieste Bellingcat, “proviene da un video musicale di propaganda realizzato da soldati dell’esercito serbo come tributo al criminale di guerra Radovan Karadžić”, presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina tra 1992 e 1996, gli anni delle guerre balcaniche.

 

Nella clip si vede un gruppo di “tre soldati dell’esercito serbo bosniaco, un trombettista, un suonatore di fisarmonica e un tastierista”. La canzone, dal tono nazionalista, circola online dal 2006 ma risale agli anni ‘90. Il testo elogia Karadžić (il ritornello recita “Guida i serbi!” definiti “senza paura”), minaccia musulmani e croati ustascia (“Non toccate le nostre case”) e parla della “Lupi che stanno arrivano da krajina (il confine, ndr)” in riferimento al gruppo paramilitare serbo attivo nella guerra in Croazia (1991-1995) chiamato ‘Lupi di Vucjak’. “Combattiamo per difendere i serbi – prosegue la canzone – per l’amata libertà”.

I meme contro i musulmani

Come riportato dal sito Quora, online circolano anche meme che fanno riferimento all’eliminazione “dei kebab”, cioè alle battaglie combattute contro gli ottomani da parte di serbi, ungheresi, croati, montenegrini, polacchi, romeni, oltre alle guerra nella regione spagnola di Castiglia e León. Alcuni di questi riferimenti storici compaiono sull’arma e sui caricatori usati da Brenton Tarrant: sullo stesso fucile, insieme a queste scritte, c’è anche il ritornello della canzone ascoltata in auto. 

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Fonte: estero agi