La battaglia legale sulla nomina di un curatore speciale del M5s


AGI – Con 9 pagine di sentenza la Corte di Appello di Cagliari dichiara “inammissibile” il reclamo presentato al decreto del presidente del Tribunale di Cagliari con il quale il Movimento 5 stelle, attraverso il capo politico reggente Claudio Vito Crimi, si era opposto alla decisione del presidente dello stesso tribunale, che aveva di fatto stabilito la necessità di nominare un curatore speciale in assenza di un rappresentante legale.

A leggere la decisione della Corte d’Appello, che AGI ha potuto visionare, si stabilisce di fatto che, sulla base della giurisprudenza, la Corte non è competente a pronunciarsi sul decreto emesso in primo grado dal presidente del Tribunale. Questo atto non decide, tuttavia, in via definitiva chi sia il legale rappresentante del Movimento 5 stelle. Ma si limita a garantire la possibilità di costituirsi in giudizio nel processo – che già è in corso – e in cui il Tribunale stesso ha ritenuto corretta la notifica della citazione ad un curatore speciale e non a Crimi.

“Il decreto reclamato non ha accertato in via definitiva l’attuale insussistenza di un legale rappresentante dell’associazione, avendo la più limitata portata di creare una situazione di legittimazione processuale strumentale a garantire all’istante la corretta instaurazione del contraddittorio processuale nel giudizio instaurando”.

Quanto alla possibilità di rivolgersi alla Corte d’Appello in base all’articolo 739 del codice di procedura civile, il collegio osserva: “Detto articolo non prevede infatti quale regola generale la reclamabilità dei provvedimenti del Presidente del Tribunale ma esclusivamente del Tribunale ed essa non può pertanto essere invocata a sostegno dell’impugnazione che ci occupa, così come peraltro affermato da autorevole dottrina e dalla Corte di Cassazione seppure con riguardo a provvedimenti presidenziali pronunciati in materie diverse da quella all’esame”.

Source: agi