Kurz insiste sul Recovery Fund: "Non deve portare a un unione del debito"


“Il Recovery Fund non deve portare a un’unione del debito attraverso la porta sul retro”. Lo ha detto il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, in un messaggio su Twitter mentre è in corso il Vertice Ue in videoconferenza. “Deve esserci un limite temporale. Inoltre si deve discutere chi paga quanto, chi beneficia di più e quali condizioni sono legate agli aiuti”, ha detto Kurz, sottolineando la volontà dell’Austria di coordinarsi con Danimarca, Paesi Bassi e Svezia, gli altri tre paesi del gruppo dei “frugali”.

Il cancelliere spera in un avvicinamento delle posizioni  sul Recovery, ma ha insistito sul fatto che gli aiuti, soprattutto se a fondo perduto, debbano essere condizionati e soggetti a controllo. L’Austria – insieme a Olanda, Danimarca e Svezia – fa parte del gruppo dei ‘frugali’, che guardano scetticismo al piano economico proposto dalla Commissione europea (500 miliardi in sussidi non rimborsabili e 250 miliardi sotto forma di prestiti). Pur riconoscendo che permangono molti interrogativi aperti, Kurz si è augurato che le posizioni si avvicinino in modo da raggiungere un accordo soddisfacente per tutti al vertice di luglio. Tuttavia, ha insistito sul fatto che gli aiuti debbano essere limitati nel tempo per evitare qualsiasi tipo di mutualizzazione, ha ribadito che preferisce i prestiti ai sussidi non rimborsabili e, nel caso di finanziamenti a fondo perduto, ha detto che devono essere soggetti a controllo esterno e condizionato.

Kurz ha anche riconosciuto che ogni Paese è sovrano nelle proprie scelte di politica economica, ma ha rilevato che se l’Austria è tenuta a dare soldi a fondo perduto, il suo dovere è sapere cosa viene fatto con i fondi dei contribuenti. “Se qualcuno si aspetta sussidi, soldi che non devono rimborsare, allora penso che sia perfettamente legittimo che chi li fornisce li controlli”. E ha aggiunto che “non ha senso” limitarsi a “chiedere il denaro senza spiegare in cosa verrà investito, ne’ parlare di obiettivi”; mentre ha sollecitato che gli aiuti per progetti futuri, come investimenti verdi, lotta contro i cambiamenti climatici e digitalizzazione, siano condizionati e migliorare la competitività; il che vuol dire che i fondi europei non dovranno essere investiti in politiche obsolete come il salvataggio di banche.

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Fonte: estero agi