AGI – “Autonomia vuol dire autogoverno responsabile. Ovvero assumersi le responsabilità, nel bene e nel male”. Così dichiara in un’intervista a la Repubblica Arno Kompatscher, presidente della provincia di Bolzano, che ha informato i consiglieri provinciali che dalla mezzanotte di mercoledì 4 novembre e fino al 22 l’Alto Adige torna in lockdown.
“Una crisi come questa non la ricordo, in sette anni di presidenza della giunta altoatesina”, dice Kompatscher dopo aver constatato che l’indice “Rt è nettamente e stabilmente sopra 1,50” e che la soglia di rischio qualificato “alto” lo è già da qualche giorno. Perciò, sostiene, se “in primavera ci siamo assunti la responsabilità di aprire” e “abbiamo rivendicato il nostro diritto a una scelta autonoma, bene: va rivendicato anche quando fa male. Ed è giunto il momento di farlo” perché “la sanità è ai limiti. Manca il personale, come dappertutto”.
I numeri impietosi dei contagi, 437 ieri, e il rischio di mandare in tilt il sistema sanitario, non hanno lasciato scelta al presidente Kompatscher, che in una seconda intervista al Corriere della Sera sottolinea: “Sapevamo di questa seconda ondata, ma anche gli esperti non si aspettavano un’entità e un’accelerazione di questo genere. I dati che abbiamo rendono necessarie queste misure. Abbiamo tre settimane per riuscirci, altrimenti la situazione sarà drammatica”.
E spiega che “il coprifuoco partirà dalle 20 e durerà sino alle 5. Bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie rimarranno chiusi. Aperti da lunedì al sabato i generi alimentari e altri negozi di primaria necessità. Aperte farmacie e parafarmacie. Tutto chiuso le domeniche e i festivi. Le scuole, che riapriranno i battenti lunedì 9, continueranno con la didattica in presenza, ad eccezione delle superiori. Ridotta al 50% la capienza dei mezzi pubblici. Per lo sport vietati gli allenamenti, tranne quelli individuali e per le squadre che gareggiano a livello nazionale e internazionale. Alberghi chiusi ai turisti. Rimangono ancora aperti gli impianti sciistici. Chiuse piscine, palestre, wellness e centri benessere”.
Poi Kompatscher aggiunge: “La via sudtirolese è espressione di quello che è lo spirito dell’autonomia: leale collaborazione, omogeneità con le scelte di Roma dove è necessario. La via sudtirolese rimarrà sempre, ma adesso abbiamo dati che non ci permettono di fare di meno dello Stato. Anzi, dobbiamo fare qualcosa in piu’ di altre regioni”.
Vedi: Kompatscher: "Perché ci ho ripensato e chiudo l'Alto Adige"
Fonte: cronaca agi