Brilla il nazionale francese. Guardiola perde tutto, anche la fama di uomo da finali
Di Ilario Scarnera
Insufficiente il City incapace di affrontare le partite decisive e che ha perso al 15’ del secondo tempo il suo uomo decisivo: Kevin De Bruyne. Il peggiore in campo però è Guardiola, incapace dopo anni di investimenti milionari, di rendere la squadra vincente anche in Europa.
Dopo Barcellona lo spagnolo non è riuscito a vincere più la massima competizione europea nonostante abbia allenato squadre blasonate.
Voto massimo a Tuchel che bistrattato a Parigi, dopo aver perso la finale passata, riesce nell’impresa in sei mesi di dare identità al Chelsea senza aver potuto costruire la squadra. È il calcio europeo dei grandi magnati ma non è calcio per gli sceicchi che tra PSG e Man.City non sono riusciti mai ad ottenere il più ambito trofeo continentale.
Un titolo di merito al migliore in campo, N’Golo Kanté che merita un dieci pieno. Calciatore totale, ovunque in campo e fuori, imposta, intercetta e copre tutte le zone di campo. Dopo il campionato con il Leicester, il mondiale con la Francia e la Champions oggi, con una prestazione da protagonista, meriterebbe la candidatura da pallone d’Oro.
All’autore del goal Kai Havertz il voto massimo, perché sigla il primo goal in Champions League e lo sigla proprio in finale. Predestinato.
Il voto migliore però va al pubblico che finalmente torna negli stadi e inonda di passione e amore le proprie squadre. Il calcio però è crudele ci sono tifosi che ridono e tifosi che piangono, i fan dei citizens attendevano una vittoria che appariva scontata nella prima finale della loro storia ma Guardiola ha fatto male i calcoli, quanto serve avere la palla quando gli altri segnano e vincono?
E’ la classica disputa tra i giochisti e i risultatisti ma a vincere sono, stranamente, quasi sempre i secondi.