Italia-Spagna: le pagelle degli Azzurri


 

di Lorenzo Lavacca

Partita sofferta, senza esclusioni di colpi e tutto sommato piacevole quella di ieri sera, dove a Wembley l’Italia batte con orgoglio, ai rigori, la Spagna e si qualifica per la finale di Euro2020. Le attese per questo match sono state ripagate dal bel gioco messo in campo dalle due squadre, che si sono contese la vittoria per 120 minuti e che sono arrivate stremate ai calci di rigore. Alla fine è stata premiata la compattezza e la solidità difensiva di un gruppo, quello di mister Mancini, che fino a qualche anno fa era dato per spacciato contro la Svezia nelle qualificazioni ai mondiali di Russia 2018 e che infatti a quella prestigiosa competizione non andò dopo oltre 60 anni dall’ultima volta. Ma i brutti ricordi, le incertezze, i dubbi e i timori sembrano adesso superati e i nostri azzurri si contenderanno il titolo di campioni d’Europa a Londra al Wembley stadium contro una tra Danimarca e la ben più quotata Inghilterra. Arrivati a questo punto, non resta che accompagnare e tifare i nostri ragazzi, avvicinandoli alla vera maturità: la conquista dell’Europeo, un trofeo che l’Italia ha vinto una sola volta nel 1968.

Donnarumma: voto 7. Una grande parata su Dani Olmo a mantenere a galla il risultato, poi la parata decisiva sul rigore di Morata che ha consentito a Jorginho di materializzare la vittoria azzurra e, in generale, tanta affidabilità e sicurezza tra i pali. Tra i candidati indiscussi al titolo di miglior portiere di questo torneo.

Di Lorenzo: voto 6,5. Partita di attesa e di grande sacrificio per il terzino del Napoli, che riesce però a contenere abilmente Fernan Torres nel primo tempo e poi a fare lo stesso sulla fascia opposta all’uscita di Emerson Palmieri.

Bonucci: voto 6,5. La coppia juventina vive momenti di alti e bassi, come quando si perde Morata nel pareggio della Spagna, ma la solidità difensiva che riesce a reggere per 120 minuti al tiki taka spagnolo è soprattutto farina del loro sacco. Nel caso di Bonucci, va premiato l’impeccabile rigore.

Chiellini: voto 6. Per quanto appena detto, il capitano non può essere giudicato con un voto al di sotto della sufficienza, anzi da quando è tornato l’Italia ha ritrovato serenità nelle retrovie.

Emerson Palmieri: voto 6. Il terzino del Chelsea scheggia la traversa nel primo tempo , poi soffre le incursioni spagnole, venendo infine sostituito quando c’è da spingere su quella fascia. Nel complesso però, come del resto per tutti i difensori azzurri, una prestazione positiva. Toloi: voto 6. Entra al posto di Emerson Palmieri sulla fascia destra e contribuisce ad arginare i pericoli creati dalle furie rosse.

Barella: voto 6. Partita lunatica per il centrocampista sardo, decisamente il migliore nel centrocampo azzurro del primo tempo, poi calato drasticamente alla ripresa in preda al nervosismo e alla stanchezza. Locatelli: voto 5,5. Che dire, non ha il tempo di incidere positivamente sulla gara ma ha la chance di portare gli azzurri in vantaggio ai rigori e invece è proprio lui a sbagliare per l’Italia. Peccato Manuel, ma ora testa alla finale.

Jorginho: voto 5,5. Sarebbe sbagliato affermare che Jorginho è l’eroe che porta in finale gli azzurri, anche perché il suo rigore, tecnicamente perfetto, è reso decisivo per la vittoria dalla precedente parata di Donnarumma su Morata. Rigore a parte, non è il Jorginho che tutti noi conosciamo: complice anche una marcatura ossessiva messa in campo dagli spagnoli, il talento del Chelsea non entra mai in partita e resta ingabbiato per oltre 70 minuti, fino a quando con l’ingresso di Pessina qualcosa cambia e gli viene concesso più spazio per impostare.

Verratti: voto 5,5. Come Jorginho, resta ingabbiato dal pressing spagnolo quando imposta e gira a vuoto più volte quando si tratta di difendere. Pessina: voto 6. È da premiare la voglia con cui il giocatore dell’Atalanta entra nel match, ma come Locatelli ha poco tempo per incidere sulla gara in corso.

Chiesa: voto 7. È sempre lui a dover trascinare la squadra nei momenti più cupi, lui che all’inizio dell’Europeo neanche era tra i titolari e che ora si sta confermando come rivelazione di Euro2020. Il gol con cui porta l’Italia in vantaggio ricorda molto il classico tiro a giro del numero 10 Insigne, i suoi strappi quelli di un certo CR7 e la grinta messa in campo quella di suo papà Enrico, che in Nazionale ha militato per diversi anni senza però mai alzare al cielo questo trofeo. Sarà la volta buona per suo figlio? Bernardeschi: voto 6. Poco tempo a disposizione per incidere sul match, ma resta lo splendido rigore che ha poi avvicinato gli azzurri alla vittoria finale.

Immobile: voto 5. Nel primo tempo non trova il modo per calciare la palla di Emerson Palmieri in porta, poi nel resto della partita la palla non riesce proprio più a prenderla, in una partita già difficile in principio per il grande possesso messo in campo dagli Spagnoli. Prova insufficiente, c’è poco da aggiungere. Berardi: voto 5,5. Entra al posto di Immobile da falso nueve ma non riesce a scalfire, forse perché fuori ruolo, la difesa spagnola.

Insigne: voto 6. Un primo tempo di grande sofferenza, poi dai suoi piedi parte l’azione per il vantaggio dell’Italia. Belotti: voto 5. Perde tutti i duelli di testa e quando ha l’occasione per imbucare Berardi a tu per tu col portiere fallisce.

Mancini: voto 6,5. Nel primo tempo non riesce a far valere il suo gioco, ma le scelte dei cambi sono fondamentali per smuovere gli equilibri messi in campo e Mancio le azzecca tutte: prima Berardi falso nueve per disorientare i centrali spagnoli, poi Pessina per abbassare il baricentro della Spagna e permettere l’impostazione a Jorginho. Se l’Italia è in finale il merito è tutto suo: in poco tempo è riuscito a creare un gruppo unito, che gioca un bel calcio e soprattutto vincente, risultato impensabile fino a qualche tempo fa. Ora manca solo la ciliegina sulla torta, il coronamento di un percorso di maturazione, che sarebbe alzare quel trofeo a Wembley domenica 11 giugno.