Italia-Francia: Farnese d’Or, ‘trophées’ ai grandi italiani


Il Premio Farnese d’Or “sta contribuendo a spianare, indipendentemente dai ‘dispetti’ della politica, un’autostrada tra Roma e Parigi”, ha osservato Santo Versace in veste di presidente della giuria, dopo aver ripercorso la storia che lo lega indissolubilmente alla Francia, dai tempi delle sfilate di alta moda di Versace a Parigi. “Francia e Italia sono da sempre paesi amici anche se ogni tanto si fanno dei dispetti” ha osservato con un pizzico d’ironia e offrendo l’assist a Brunetta: “Oggi ci troviamo in uno splendido paradosso – ha sottolineato il presidente del CNEL – la collaborazione politica dei nostri Paesi non gode di grandissima salute ma la salute della collaborazione sul piano economico, invece, è ottima”. “Oggi – ha proseguito l’ex ministro – aziende in settori strategici e vitali (ndr per es l’aerospaziale) che prima si facevano la guerra, cooperano e si ‘sposano’ per aumentare la loro potenza di fuoco sui mercati mondiali ed esser più competitive”. “Un sistema (economico) unico, integrato, franco- italiano, é sempre più realtà”, ha affermato Brunetta concludendo che “non resta che aspettare che anche la politica de ne renda conto”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, la presidente di Borsa Italiana, Claudia Parzani, ha constatato che la cooperazione con le aziende d’Oltralpe “non è mai stata tanto forte”. “Nel contesto della competizione globale – ha aggiunto- non c’è alternativa (per le aziende dei due Paesi) all’integrazione: possiamo solo avvicinarci sempre di più, lavorare insieme a chi è più simile a noi e condivide la stessa cultura”.
“E’ necessario valorizzare il rapporto Italia-Francia superando le politiche divergenti per focalizzare l’attenzione sul comun denominatore di questi due Paesi fatto da radici storiche, economiche e culturali condivise che ritroviamo nell’accordo del Trattato del Quirinale” ha commentato il presidente della CCI France Italie, Denis Delespaul.
Il “throphée” francese in sole tre edizioni ha già contribuito tantissimo ad avvicinare le realtà imprenditoriali dei due Paesi. Ancora una volta, hanno lasciato intendere gli interventi che si sono susseguiti, e’ l’economia che conduce i giochi… sperando che la politica (prima o poi) la segua. (AGI)