Con una cena ieri sera al Quirinale si e’ aperto il vertice Italia-Africa, organizzato dal governo per discutere del futuro del continente.
Dalle 19,30 Sergio Mattarella ha nel salone delle Feste la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, i vertici della Ue, Ursula von der Leyen, Roberta Metsola e Charles Michel, il presidente dell’Unione africana Azali Assoumani, il presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki, il vice segretario Generale delle Nazioni Unite Amina Jane Mohammed, la direttrice del Fmi Kristalina Georgieva e 25 capi di Stato e di governo africani.
La cena si e’ aperta alle 20,30 con il brindisi di Mattarella, che quasi un anno fa, in una visita di Stato in Kenya, ha spiegato che “la cooperazione fra Europa e Africa è determinante per promuovere obiettivi ambiziosi”. Lunedì inizieranno i lavori al Senato che termineranno a tarda sera.
L’Italia, che tra l’altro ha appena avviato il semestre di presidenza del G7, ha spiegato la premier Giorgia Meloni, si candida a essere un ponte tra l’Europa e l’Africa, con l’obiettivo di arrivare a un approccio ‘globale’ e ‘non-predatorio’ nei confronti del Continente africano. E la presenza dei tre presidenti delle istituzioni Ue viene considerata nel governo come un segnale importante della volontà di Bruxelles di fare da sponda al piano Mattei che il presidente del Consiglio Meloni illustrerà a palazzo Madama. Nella convinzione che quella del piano è una sfida che non interessa solo l’Italia, ma l’Europa e tutta la comunità internazionale.
La giornata di oggi sarà aperta, dopo la foto di famiglia, dal saluto istituzionale del presidente del Senato, La Russa, e proseguirà con la sessione plenaria in cui sono programmati gli interventi della premier Meloni, del vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, del presidente dell’Unione Africana, Assoumani, del presidente della Commissione dell’Unione Africana, Faki, del presidente del Parlamento Europeo, Metsola, del presidente del Consiglio Europeo, Michel, del presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, del vice segretario Generale delle Nazioni Unite Mohammed.
Cinque le sessioni di lavoro. La prima, incentrata su ‘Cooperazione in campo economico e infrastrutturale’, prevede gli interventi introduttivi del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, del responsabile dell’Economia Giorgetti, del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso. La seconda è sulla ‘Sicurezza alimentare’: interverrà il vicepremier e ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Tajani, e il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Lollobrigida. La terza sessione è sulla ‘Sicurezza e transizione energetica’ con la partecipazione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin.
Si parlerà poi di ‘Formazione professionale e cultura’, con gli interventi del ministro dell’Istruzione e del merito, Valditara, del ministro dell’Università e della Ricerca, Bernini, del ministro della Cultura, Sangiuliano.
Infine i lavori saranno chiusi dalla sessione su ‘Migrazioni, mobilità e questioni di sicurezza’ con gli interventi del ministro dell’Interno, Piantedosi e del ministro della Difesa Crosetto. E dalla conferenza stampa finale.
Le direttrici di intervento del piano Mattei sono istruzione/formazione; sanita’; acqua e igiene; agricoltura; energia; infrastrutture. L’obiettivo del governo e’ coinvolgere nel Piano tutto il ‘Sistema Italia’, a partire dalle realta’ che a vario titolo si occupano e si stanno occupando di Africa (il sistema delle aziende partecipate dallo Stato in primis).
A febbraio si svolgera’ poi la prima cabina di Regia prevista dal decreto che istituisce la governance del Piano, che e’ stato convertito dal Parlamento, e allo stesso tempo inizieranno le missioni della struttura del Piano Mattei in Africa. (AGI)