Della questione si è discusso anche al G7 di Hiroshima, nel corso dell’incontro tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Fonti italiane specificano che si è trattato di un confronto su temi industriali, sulle sinergie che si possono aprire tra i due maggiori Paesi industrializzati d’Europa.
Il prezzo, viene riferito da più fonti, dovrebbe essere stato ormai fissato in un range tra 250 e 300 milioni di euro, la discussione finale riguarderebbe soprattutto dei particolari gestionali legati alla fase successiva all’acquisto. Nei giorni scorsi la Frankfurter Allgemeine ricordava le questioni legali ancora aperte, come la possibile vertenza degli ex dipendenti Alitalia per il reintegro in Ita, anche se si tratta di una azienda costituita ex novo ed attiva da un anno e mezzo.
In settimana il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è detto ancora una volta “ottimista” sulla trattativa. Al Mef, a quanto filtra, ogni settimana viene ritevuta valida per annunciare l’esito finale, con l’attesa di un risultato positivo. Lufthansa, ha detto nei giorni scorsi il ceo Carsten Spohr, vede “buone prospettive” per la conclusione positiva della discussione. “Ita è una nuova compagnia, non va confusa con la vecchia Alitalia, è nata nel 2020 ha un buon posizionamento. Nel dialogo con il governo italiano e poi con la Commissione europea, che dovrà approvare una eventuale intesa, vediamo delle buone prospettive perché Ita entri a far parte del nostro gruppo”, ha sottolineato Spohr nel corso dell’assemblea degli azionisti. Il manager ha poi specificato: “Non abbiamo ancora raggiunto un accordo, tuttavia, il rischio finanziario di Lufthansa dovrebbe inizialmente essere limitato all’eventuale apporto di capitale per acquisire una quota di minoranza in Ita”. Nel portafoglio del gigante tedesco dell’aviazione ci sono già Austrian, Swiss, Brussels Airlines ed Eurowings. L’acquisto di Ita consentirebbe al vettore di ampliare il suo raggio di azione in uno dei mercati continentali più ricettivi sul fronte turistico, l’Italia, ed ampliare rotte verso il Sud Europa. Dopo Ita, inoltre, Lufthansa potrebbe guardare anche a Tap Portugal, alla ricerca di acquirenti dopo che gli anni della pandemia di Covid hanno provato i conti del vettore lusitano. I conti delle due compagnie. Nel 2022 Ita ha registrato una perdita netta di 486 milioni di euro su cui però “l’effetto del deterioramento dello scenario macroeconomico ha inciso per oltre 280 milioni di euro”. A pesare sui conti è stato soprattutto il rincaro del costo del carburante. I ricavi invece segnano 1,576 miliardi di euro, con oltre 400 milioni in cassa.
Se arrivasse l’intesa per l’avvio della privatizzazione di Ita il passaggio successivo sarebbe l’invio delle carte all’Antitrust Ue, che potrebbe richiedere alcuni mesi per formulare le sue valutazioni. (AGI)