Istat: bassa istruzione tra under52, Palermo e Napoli in testa


Tra le grandi città esaminate dall’Istat, Palermo e Napoli sono quelle con le percentuali più alte di popolazione tra i 15 e i 52 anni che non ha la licenza di scuola media e di giovani che non studiano e non lavorano: rispettivamente 5,1% e 32,4% a Palermo e 5,9% e 29,7% a Napoli. E’ quanto emerso dall’audizione di rappresentanti dell’Istat davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie.
A Palermo, in particolare, si riscontra una concentrazione territoriale della popolazione con bassa istruzione in quartieri come Tribunali-Castellammare, Palazzo Reale-Monte Di Pietà, Oreto-Stazione, Settecannoli e Brancaccio-Ciaculli, con valori dell’indicatore superiori al 7%. Al contrario, elevate quote di giovani che non studiano e non lavorano coinvolgono aree differenti del Comune: i valori più elevati si registrano nel quartiere centrale di Palazzo Reale-Monte Di Pietà (52,2%) e nei quartieri periferici di Brancaccio-Ciaculli (45,3%) e Pallavicino (41,8%).
Il Comune di Napoli sembra diviso sostanzialmente in due aree: quella centro-orientale, dove si riscontrano i livelli più elevati di persone meno istruite e di giovani che non studiano e non lavorano, più esposti a rischio marginalità, e la parte centro-occidentale, dove si colloca la componente di popolazione più istruita e attiva. La popolazione meno istruita raggiunge i livelli più elevati nei quartieri centrali, tra il 12,6 e l’8,7%. Le soglie più critiche di giovani che non studiano e non lavorano sono localizzate negli stessi quartieri centrali di Pendino (38%) e Mercato (37,6%), oltre che in quelli orientali come Scampia (36,7%), San Pietro a Patierno (37,5%) e San Giovanni a Teduccio (37,1%).
A Roma la percentuale di popolazione senza licenza media è appena il 2,3% e raggiunge il suo massimo nell’area sub-comunale di Santa Palomba, una Zu con meno di 1.500 residenti situata al confine con i Comuni di Albano, Ardea e Pomezia. L’indicatore si attesta su livelli elevati anche in zone ben più popolose della capitale come Quadraro, Esquilino, Magliana e Torpignattara. La quota di giovani che non seguono un ciclo di istruzione e non svolgono alcuna attività lavorativa è del 20,8% a livello comunale: il dato cittadino viene abbondantemente superato a Grottarossa Ovest, Santa Palomba e Magliana dove supera il 30%, quota di poco superiore a quella registrata nelle seppur centrali Trastevere, Centro storico, Aventino e S. Lorenzo.
A Milano i Nil di Triulzo Superiore e Parco Monluè–Ponte Lambro sono quelli caratterizzati da una più bassa istruzione (rispettivamente 8,4% e 7,6% dei 15- 52enni, a fronte di una media comunale del 3%) al pari di altre aree nella cintura più periferica. Sempre Parco Monluè–Ponte Lambro e Triulzo Superiore, ai quali si aggiungono Barona, Selinunte e i più centrali Duomo e Tre Torri, sono i Nil che mostrano le quote più elevate di giovani che non studiano e non lavorano.
A Torino le Zone statistiche che si caratterizzano per quote più elevate di persone con basso livello d’istruzione (sempre superiori al 5%) e una rilevante componente di giovani che non studiano e non lavorano (quasi sempre superiori al 30%) sono poste nella parte Nord: Borgo Dora–Valdocco, Borgata Aurora, Borgata Monterosa, Borgata Montebianco, Strada di Soperga, Villa della Regina-Val Salice, Villaretto e Villaggio Snia.
A Genova, infine, il 2,6% dei residenti tra 15 e 52 anni risulta privo della licenza media. Bassi livelli educativi sono più frequentemente concentrati nei quartieri centrali con alta presenza straniera. In particolare, nella Zu di Campi l’indice supera di 3 punti percentuali la media cittadina e valori simili si riscontrano nelle Zu limitrofe di Campasso (5,4%) e Cornigliano (4,4%). Nel comune di Genova sono quasi 18 ogni 100 i giovani che non studiano e non lavorano. La Zu di Ca Nuova si segnala per il valore più elevato (28 giovani ogni 100). Dati sopra la media comunale si rilevano anche nelle Zu di Campi, Cornigliano, Campasso, Pre’, Certosa, Bolzaneto, Lagaccio, Molo e Teglia. (AGI)