In Italia nel 2022 si sono registrati 106 femminicidi presunti, l’84,1% dei 126 omicidi con una vittima donna. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Istat che parla di “dato in linea con quanto rilevato negli ultimi tre anni” sulla base delle informazioni disposnibili su relazione tra vittima e autore, movente e ambito dell’omicidio.
Nel dettaglio, sono 61 le donne uccise nell’ambito della coppia, dal partner o ex partner; sono 43 le donne uccise da un altro parente; è soltanto una la donna uccisa da un conoscente con movente passionale ed è una la donna uccisa da sconosciuti, nell’ambito della criminalità organizzata.
Tra le restanti 20 vittime donne, due sono state uccise da conoscenti uomini con moventi diversi: la rapina per una e la follia per l’altra. Quindici sono state uccise da sconosciuti (14 uomini e una donna), con diversi motivi, come la follia (nove casi), gli interessi economici (quattro, incluse tre vittime di rapina) e due per altri moventi, più altre tre donne con autore non identificato.
Il numero di omicidi commessi in Italia, pur avendo registrato nel 2022 un aumento rispetto all’anno precedente, è comunque basso se confrontato al contesto dell’Unione europea. All’interno dell’Ue nell’anno 2021 (ultimo anno disponibile) la Lettonia è caratterizzata dalla situazione più critica (5,18 omicidi per 100mila abitanti), seguita a grande distanza da Lituania e Finlandia (2,50 e 1,70 rispettivamente).
Nel 2021 l’Italia occupava il ventiduesimo posto tra i 27 paesi Ue con 0,51 omicidi per 100mila abitanti (salito a 0,55 l’anno dopo), a fronte di una media generale di 0,83. Valori ancor più contenuti si registrano in Lussemburgo, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovenia (tra 0,47 e 0,43) e Malta (0,39 omicidi per 100mila abitanti). Per le sole vittime donne, l’incidenza media degli omicidi nella Ue – calcolata per i 23 Paesi di cui sono disponibili i dati – è pari a 0,60 omicidi per 100mila donne. L’Italia, con 0,39 omicidi per 100mila donne nel 2021, precede solo l’Irlanda (0,28) e Malta, dove non ci sono state vittime donne nell’anno 2021. Situazioni simili a quella italiana caratterizzano Paesi Bassi, Polonia e Spagna (tra 0,42 e 0,40 omicidi per 100mila donne).
L’incidenza delle vittime di omicidio volontario nel 2022 è più alta nel Mezzogiorno (0,75 per 100mila abitanti) mentre i valori sono inferiori alla media nazionale in tutte le regioni del Centro-nord, con la sola eccezione della provincia autonoma di Trento. I valori più elevati si registrano in Campania e Calabria (0,87), nelle Isole (0,82 in Sardegna e 0,75 in Sicilia) e in Puglia (0,69).
Malgrado le vittime di omicidio siano più frequentemente maschi (nel 2022 il 60,9%), vi sono regioni in cui il rapporto tra i sessi è diverso. Si tratta di regioni di dimensioni demografiche contenute in cui l’omicidio è un evento poco frequente, come le province autonome trentine (l’unico omicidio registrato di Bolzano/Bozen è di una donna, due dei tre omicidi di Trento), seguite da Marche e Liguria (cinque donne su otto vittime in totale), ma anche di regioni popolose come il Piemonte, il Veneto, l’Emilia Romagna e il Lazio (nelle quali la percentuale di donne uccise è compresa tra il 61,1 e il 52,0). (AGI)
BAS