AGI – L’efficacia del vaccino cala progressivamente, scendendo dopo oltre sei mesi dalla somministrazione dal 79% al 55% nella protezione dall’infezione. Giù anche la protezione da malattia severa, che rimane comunque elevata: al 95% prima dei sei mesi, all’82% dopo.
Il report esteso dell’Iss sull’andamento dell’epidemia fotografa un fenomeno già riportato la scorsa settimana, e sottolinea l’urgenza di provvedere con le terze dosi: i vaccini funzionano meno dopo un semestre nel proteggere dal contagio, ma sono ancora una più che valida barriera contro il rischio di ospedalizzazione.
Il focus dell’Istituto Superiore di Sanità su ricoveri e decessi va letto infatti tenendo conto del noto “effetto paradosso” per cui il numero assoluto può essere simile, se non maggiore, tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi.
In 30 giorni 45% dei morti era non vaccinato
Negli ultimi 30 giorni in Italia, rileva l’Iss, si osserva una maggiore incidenza di casi diagnosticati nella popolazione non vaccinata. Il 51,0% delle ospedalizzazioni, il 64,0% dei ricoveri in terapia intensiva e il 45,3% dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Ma tenendo conto delle enormi differenze tra le due platee, vaccinati e non (ormai l’85% degli over 12 ha fatto due dosi), l’efficacia del siero e’ piu’ che confermata.
Lo dicono i numeri assoluti: nell’ultimo mese in terapia intensiva si registrano 424 non vaccinati rispetto a una platea di 8 milioni di persone che hanno evitato la somministrazione, e 177 ricoverati vaccinati completi da meno di 6 mesi su una platea di 39 milioni di vaccinati.
In ogni caso, l’epidemia corre: nell’ultima settimana, rileva l’Iss, si osserva un aumento sia del numero di casi diagnosticati tra gli operatori sanitari (937 vs 747 della settimana precedente) che nella popolazione generale; la percentuale di operatori sanitari scende leggermente al 3,1% (rispetto al 3,3% della settimana precedente).
Aumenta l’incidenza in tutte le fasce d’età; in particolare nella popolazione di età inferiore ai 12 anni, attualmente non eleggibile per la vaccinazione e che mostra un’incidenza più elevata rispetto alle altre fasce d’età, con un’impennata soprattutto nella classe 6-11 anni, mentre si evidenzia un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia (3 anni (poco sopra i 2 ricoveri per 100.000 abitanti) nelle ultime settimane, mentre nelle altre fasce di età risulta stabile.
Nel complesso, il 25% dei casi diagnosticati nell’ultima settimana riguarda persone sotto i 20 anni. Dall’inizio dell’epidemia alle ore 12 del 17 novembre 2021, nella popolazione 0-19 anni sono stati riportati al sistema di sorveglianza integrata COVID-19, 808.228 casi confermati di cui 34 deceduti. Nel periodo 1 – 14 novembre 2021, in questa popolazione sono stati segnalati 22.202 nuovi casi, di cui 143 ospedalizzati e 5 ricoverati in terapia intensiva.
Source: agi