Il battaglione Netzah Yehuda, nel mirino degli Stati Uniti che a breve dovrebbero decretare sanzioni contro i suoi membri, è noto da tempo alle cronache israeliane. E’ un’unità militare politico-religiosa ad hoc: ne fanno parte giovani ultra-ortodossi, insieme ai cosiddetti ‘giovani delle colline’ che provengono da avamposti illegali nella Cisgiordania occupata, spesso noti già dall’adolescenza allo Shin Bet per violenze contro i palestinesi e scontri con le forze dell’ordine.
E’ stato creato alla fine degli anni ’90 per permettere agli ultra-ortodossi di fare la leva militare, dando loro modo di prestare servizio in condizioni compatibili con lo stile di vita religioso: cibo kosher, niente donne soldato nella base, tempo extra per le preghiere e lezioni quotidiane di Torah. Come ha sottolineato su Haaretz Anshel Pfeffer, che li segue dal 2000, Netzah Yehuda non è solo omogeneo da un punto di vista religioso ma anche politico: tra i suoi soldati è forte la convinzione che gestire e controllare i palestinesi sia una missione santa, e questo incoraggia l’uso della violenza.
Opera principalmente in Cisgiordania, è noto per i comportamenti indisciplinati e la brutalità dei suoi componenti. Nel 2005 l’Idf scelse di non farlo partecipare al disimpegno delle colonie da Gaza per il timore che i suoi soldati si rifiutassero di obbedire agli ordini. Il caso che più di recente ha acceso i riflettori sui soldati del battaglione Netzah Yehuda è quello di Omar Abdalmajeed As’ad, 78enne palestinese morto per infarto nel gennaio 2022 dopo essere stato fermato a un check-point a nord di Ramallah: venne ammanettato, imbavagliato e costretto a giacere per terra al freddo per un’ora, nonostante l’età e le condizioni di salute. La sua doppia cittadinanza, palestinese-americana, portò il dipartimento di Stato a interessarsi dell’accaduto e a chiedere chiarimenti e un’indagine a tutto campo.
L’allora capo di stato maggiore israeliano Aviv Kochavi lo definì “un grave errore morale”, il comandante del battaglione venne sottoposto a reprimenda e due comandanti di plotone e compagnia vennero puniti per cattiva condotta, ma non ci furono incriminati. Secondo Haaretz, da allora l’ambasciata americana in Israele ha cominciato a indagare in modo approfondito sulla condotta del battaglione Netzah Yehuda, raccogliendo resoconti dei media israeliani e delle organizzazioni per i diritti umani e conducendo interviste con palestinesi e israeliani riguardo alle loro azioni.
Il giornalista Barak Ravid di Axios ha rivelato che nei prossimi giorni il segretario di Stato americano Antony Blinken annuncerà sanzioni contro i soldati del battaglione per presunte violazioni dei diritti umani in Cisgiordania. Si tratta di una mossa “in discussione ormai da tempo e non è direttamente collegata agli eventi di Gaza, ma è stata influenzata dalle dichiarazioni estremiste fatte da importanti politici israeliani negli ultimi mesi”, ha sottolineato una fonte informata. I piani di Washington hanno provocato un’alzata di scudi da parte del governo israeliano, a cominciare dal premier Benjamin Netanyahu e dai ministri di estrema destra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich. (AGI)
RED