E’ stato tradotto in lingua persiana ‘Una vita nascosta’, il romanzo di Enrica Mormile ambientato nella Napoli degli anni Sessanta ma che si sviluppa avanti e indietro nel tempo tracciando l’intricata storia della famiglia di un quartiere popolare. Edito da Castelvecchi nel 2022, il romanzo di Mormile è stato traslato in persiano da Abolhassan Hatami per la casa editrice Hoonaar e sarà nelle librerie iraniane alla fine di questo mese. Nella traduzione il titolo è stato cambiato in ‘Nascondiglio a Napoli’, per rimarcare l’ambientazione nella città partenopea. Romanzo ricco di personaggi e di passaggi temporali, narra la vicenda di un ragazzo incolpato nel 1962 di un omicidio non commesso, il quale per sfuggire al carcere si nasconde nella soffitta abbandonata di Castel Capuano, lo storico palazzo della Vicaria dove per secoli è stata amministrata la giustizia, un enorme edificio che conserva memorie, dolori e conflitti dell’ex città viceregnale, dell’ex capitale di un regno e della metropoli che conosciamo adesso.
Sandro detto Sandor, celato al mondo come un fantasma dell’Opera, riuscirà a tornare nel mondo riscattandosi anche attraverso il suo talento eccezionale per il canto: arte come metafora e sentimento in cui alla fine bisogna credere anche quando tutte le circostanze sembrano con crudeltà smentirci. E Sandor ci ha creduto sin dalla notte in cui “la tristezza gli stringeva dolorosamente il petto” e a lui è venuta “una voglia struggente di cantare” sul terrazzino nascosto da dove guarda la luna quasi piena.
Nata a Tripoli in Libia da madre siciliana e padre napoletano, Enrica Mormile ha vissuto lungamente all’ombra del Vesuvio prima di trasferirsi a Roma. ‘Una vita nascosta’ non è la sua prima prova narrativa. Nel 2019 ha pubblicato il romanzo ‘Il viale dei cancelli’, dopo un passato dedicato alla scultura e alle esperienze teatrali. (AGI)
FRA