Iran: sì negoziato nucleare con Usa ma solo su aspetti militari

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L’Iran ha aperto a un negoziato con gli Usa sul proprio programma nucleare purché riguardi solo il potenziale utilizzo militare di tali tecnologie. È quanto si legge in un messaggio pubblicato su X dalla missione iraniana presso le Nazioni Unite. Ieri la guida suprema, Ali Khamenei, aveva definito tattiche “bullistiche” le minacce di azioni militari del presidente Usa, Donald Trump, che nelle scorse ore ha però dichiarato di preferire una soluzione diplomatica.
“Se l’obiettivo dei negoziati è quello di affrontare le preoccupazioni relative a una potenziale militarizzazione del programma nucleare iraniano, tali discussioni potrebbero essere valutate”, si legge nel post, “tuttavia, se l’obiettivo dovesse essere lo smantellamento del programma nucleare pacifico dell’Iran per affermare la realizzazione di ciò che Obama non era riuscito a ottenere, tali negoziati non avranno mai luogo”. Il riferimento è all’accordo sul nucleare noto come Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa), stipulato tra Teheran e le principali grandi potenze nel 2015, sotto l’egida dell’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama. L’accordo aveva offerto un alleggerimento delle sanzioni in cambio di limiti alle attività nucleari dell’Iran. Trump aveva abbandonato il Jcpoa durante il suo primo mandato, nel 2018, e aveva ripristinato ampie sanzioni contro l’Iran. Teheran aveva rispettato i termini dell’accordo per un altro anno prima di iniziare a ritirarsi dai propri impegni. Da allora la Repubblica Islamica ha aumentato notevolmente l’arricchimento dell’uranio, ben oltre i limiti stabiliti dal Jcpoa. I funzionari statunitensi ritengono ora che l’Iran possa produrre un’arma nucleare nel giro di poche settimane se scegliesse di farlo.
Venerdì scorso Trump ha affermato di aver scritto a Khamenei per sollecitare nuovi colloqui sul programma nucleare del paese, paventando un’azione militare in caso di rifiuto.
Il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi, ha detto ieri che l’Iran non ha ancora ricevuto alcuna lettera dal presidente degli Stati.
“Alcuni governi prepotenti – non conosco davvero un termine più appropriato per alcune figure e leader stranieri della parola prepotenza – insistono sui negoziati”, ha dichiarato Khamenei sabato, “i loro negoziati non mirano a risolvere i problemi, mirano al dominio”. Nondimeno, negli ultimi mesi Teheran si è impegnata in sforzi diplomatici con i tre Paesi europei che avevano sottoscritto l’accordo – Gran Bretagna, Francia e Germania – per riaprire il tavolo negoziale. (AGI)


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