Iran: sciopero fame per Djalali, iraniano-svedese condannato


Lo scienziato iraniano-svedese Ahmadreza Djalali, accusato di spionaggio e nel braccio della morte a Teheran dal 2017, inizia lo sciopero della fame.
Lo ha annunciato la moglie, Vida Mehrannia, citata dalla testata emiratina The National.
“L’unico cosa che gli resta per far sentire la sua voce – ha affermato la donna – è semplicemente iniziare uno sciopero della fame”.
Djalali, accademico ed esperto di medicina d’urgenza, rischia l’esecuzione in Iran da otto anni. “Il mese scorso – rammenta The National – Teheran ha rilasciato due svedesi (il diplomatico svedese al servizio dell’Ue in Iran, Johan Floderus, e Saeed Azizi, svedese d’origine iraniana) in cambio di Hamid Nouri, 63 anni, un ex funzionario delle carceri iraniane condannato all’ergastolo in Svezia nel 2022 per il suo ruolo nelle uccisioni di massa avvenute nelle carceri iraniane nel 1988”. Tuttavia Djalali non è stato incluso nell’accordo di scambio. In un messaggio audio del 19 giugno lo scienziato ha infatti criticato il premier svedese Ulf Kristersson per la sua decisione “di lasciarmi indietro con il rischio enorme di essere giustiziato”. (AGI)