Iran, la polizia spara ai manifestanti che commemorano Mahsa Amini


 

 

Di Redazione

 

L’Ansa di oggi riporta che le forze dell’ordine iraniane hanno aperto il fuoco e utilizzato gas lacrimogeno per disperdere manifestanti che si erano radunati a Saqqez, nel Kurdestan iraniano, per commemorare Mahsa Amini a 40 giorni dalla morte dopo che la ventiduenne era stata arrestata perché non portava il velo in modo corretto.

In mattinata una grande folla si era radunata nel cimitero Aichin di Saqqez dove la ragazza è sepolta per commemorarla.

L’Iran ha bloccato “per motivi di sicurezza” l’accesso a Internet a Saqqez, la città del Kurdistan iraniano dove era nata Mahsa Amini. “La connessione a internet è stata tagliata a Saqqez per motivi di sicurezza”, fa sapere l’agenzia Isna.

L’interruzione non impedisce, però, ad alcune immagini di fare il giro del mondo sui social. Segno che la protesta dice molto del clima in cui versa il paese islamico sul piano dei diritti civili, e non solo in riferimento alle donne e alle ferree leggi riguardanti l’uso dell’hijab.

E ricordiamo che sono più di trentuno le vittime della rivolta, ma il numero reale potrebbe essere più alto, dopo l’arresto e la morte della Mahsa Amini.

Nonostante il blocco di Internet, disposto dalle autorità iraniane, molti sono i video e le foto che documentano la repressione, dall’arresto di Masha a quelli delle rivolte delle donne che bruciano il velo e si tagliano i capelli. Tra loro ci sono anche molti uomini.

Dai filmati che circolano sui social media si vedono agenti della polizia iraniana sparare contro donne e ragazzi.