Rafforzare la cooperazione bilaterale su questioni di interesse comune quali l’economia, i confini, i migranti e le risorse idriche. È l’impegno preso dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi durante la sua prima visita a Kabul dalla presa di potere dei talebani nell’agosto 2021. Nella capitale afghana ha incontrato il suo omologo, Amir Khan Muttaqi, e il primo ministro del governo talebano, Hassan Akhund.
Secondo il comunicato ufficiale diffuso dalle autorità iraniane, nei suoi colloqui con Muttaqi, Araghchi ha elogiato le relazioni economiche, commerciali e politiche dei due paesi, aggiungendo di sperare che “durante questo viaggio saremo in grado di espandere ulteriormente i legami in linea con gli interessi nazionali di entrambe le parti”, in particolare negli ambiti della sicurezza e dell’economia. Da parte sua Muttaqi “ha espresso la speranza che la visita di Araghchi a Kabul crei un ulteriore slancio nelle relazioni tra i due paesi e che questi entrino in una nuova fase delle relazioni bilaterali”, ha dichiarato il ministero degli Esteri afghano.
Molti paesi hanno chiuso le loro ambasciate a Kabul o hanno ridotto le relazioni diplomatiche dopo il golpe talebano che ha spodestato il governo sostenuto dagli Stati Uniti, ma da allora l’Iran ha mantenuto attivi i rapporti diplomatici con Kabul. Diverse delegazioni iraniane hanno visitato l’Afghanistan nel corso degli anni, compresa una delegazione parlamentare nell’agosto 2023 per discutere dei diritti idrici.
Le tensioni si sono intensificate negli ultimi anni per le risorse idriche e la costruzione di dighe sui fiumi Helmand e Harirud. Araghchi ha affermato che le questioni dell’acqua e della migrazione richiedono una maggiore cooperazione e ha chiesto la piena attuazione dei trattati bilaterali sull’acqua, secondo un comunicato del ministero degli Esteri afghano. Muttaqi ha invece sottolineato che la regione sta soffrendo per la siccità indotta dai cambiamenti climatici e che le autorità talebane stanno “cercando di garantire che l’acqua raggiunga entrambi i lati” del confine tra Iran e Afghanistan.
Muttaqi e Akhund hanno anche chiesto di migliorare la situazione degli immigrati afghani in Iran e di farli tornare “dignitosamente” in Afghanistan.Gli afghani di ritorno dall’Iran hanno accusato le autorità iraniane di molestie, deportazioni illegittime e abusi fisici. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha assicurato che Teheran sta rimpatriando i cittadini illegali nel loro Paese “in modo rispettoso”.
L’Iran condivide più di 900 chilometri di confine con l’Afghanistan e la Repubblica islamica ospita una delle più grandi popolazioni di rifugiati al mondo, per lo più afghani in fuga da decenni di guerra. Il flusso di immigrati afghani è aumentato da quando i talebani hanno preso il potere.
A settembre i media iraniani hanno annunciato la costruzione di un muro lungo più di 10 km del confine orientale con l’Afghanistan, il principale punto di ingresso per i migranti. I funzionari avevano dichiarato che i metodi aggiuntivi per fortificare il confine comprendevano filo spinato e fossati pieni d’acqua per contrastare il “contrabbando di carburante e di merci, soprattutto di droga” e per prevenire “l’immigrazione illegale”. (AGI)
VQV