Invece che una Commissione d’inchiesta sulle Banche, cambiamo le leggi

Il 'funerale del risparmio' celebrato dagli ex obbligazionisti di Banca Etruria a Rignano sull'Arno, paese del premier Matteo Renzi: alcune decine di persone riunite nel comitato 'Vittime del Salvabanche' stanno sfilando nel centro del paese, 20 febbraio 2016. ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI


di Carmelo Finocchiaro

L’ennesimo annuncio di una Commissione d’inchiesta sulle banche e in particolare sul mercato delle cartolarizzazione, non ci entusiasma più di tanto. Desideriamo un Parlamento che rapidamente produca una legislazione che riequilibri il rapporto fra cliente e banche. Vogliamo quell’insieme di norme definitive e chiare che smonti quanto fatto, in nome della stabilità del sistema bancario, dal precedente Governo: in particolare, sul mercato degli NPL, sul patto commissorio, sugli sfratti immediatamente esecutivi in presenza di azioni esecutive e ancor prima della conclusione delle aste.

Oggi è necessario inoltre che il mercato delle cartolarizzazioni si realizzi con gli stessi debitori attraverso il diritto di opzione e al costo che oggi sostengono le società che acquistano i crediti cosiddetti inesigibili, passando dall’obbligatorietà della verifica di tutte le anomalie possibili presenti nei contratti stipulati, siano essi viziati da usura, anatocismo o clausole vessatorie.

Insomma una “rivoluzione” liberale nella gestione del credito, che ridia a famiglie e imprese, la certezza che il sistema creditizio italiano, non sia un nemico ma un partner per lo sviluppo economico e per il benessere familiare della nazione.  Questo ci aspettiamo dal Parlamento e dal Governo, consapevoli che tutto si possa realizzare senza destabilizzare il mercato delle banche.