Intesa Sanpaolo:a Napoli incontro su etica, legalità e sviluppo


Napoli, 9 nov. – L’etica efficace come strumento che contribuisce concretamente a garantire occupazione, a delegittimare la criminalità e a costruire un solido sviluppo sostenibile. Questo il tema al centro del convegno organizzato a Napoli da Intesa Sanpaolo, che ha coinvolto esponenti del mondo delle istituzioni, dell’economia, della finanza e del terzo settore. Nel salone del museo delle Gallerie d’Italia si sono alternati momenti di riflessione, dibattito e confronto, ma anche casi concreti di soggetti impegnati nel sociale per ricostruire il senso di comunità attraverso l’etica e la legalità, per uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo.

“L’etica è l’insieme di principi che guidano la vita delle persone – spiega il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro – ma ci sono diverse etiche possibili, quindi occorre stabilire quali sono gli elementi vincolanti e qui viene la legalità. In un Paese democratico ci sono delle regole attraverso le quali si stabilisce che cosa va osservato”. In questo quadro di valori, sottolinea Gros-Pietro, “l’economia pone un vincolo, perché non tutto quello che si vorrebbe fare è possibile. L’attività economica si svolge attraverso denaro e quindi la finanza è il meccanismo attraverso il quale si possono raggiungere gli obiettivi etici nel rispetto della legalità”.
Il gruppo bancario interviene in questo ambito attraverso il Fondo di Beneficenza, che nel 2023 ha stanziato 20 milioni di euro per sostenere i progetti degli enti del terzo settore impegnati a contrastare situazioni di difficoltà, rese ancora più gravi dalla crisi sanitaria, economica e sociale di questi anni. Un impegno garantito a livello nazionale, ma con una particolare attenzione al Mezzogiorno. Nel 2022 il Sud e le isole sono stati destinatari del 25% delle risorse, con la Sicilia e la Campania che si attestano quali prime regioni beneficiarie nell’area e, rispettivamente, sesta e settima regione ricevente in termini assoluti, con erogazioni per circa un milione di euro alla prima e 800mila euro alla seconda, pari al 7% e al 6% circa dei fondi stanziati.
“La finanza deve aiutare moltissimo il rispetto della legalità e il raggiungimento degli obiettivi etici – rimarca Gros-Pietro – e per questo Intesa Sanpaolo sta investendo moltissimo nella lotta al crimine finanziario, adoperando anche l’intelligenza artificiale. La criminalità finanziaria nasconde i propri flussi finanziari, razionandoli in una miriade di piccoli flussi. Cercarli a mano è molto pesante, mentre l’intelligenza artificiale mette a disposizione di coloro che indagano dei risultati che poi vanno valutati”.