“Quando sono arrivato al Quirinale l’ufficio stampa non aveva una persona che si occupava delle piattaforme e del mondo sociale. Era impostato, giustamente poiché l’epoca era quella, su strumenti come le agenzie e la rassegna stampa. Siamo capitati nel mezzo di questa grande rivoluzione digitale. Il Presidente della Repubblica deve parlare a tutto il Paese, a tutte le fasce, ce n’erano alcune che evitavano gli strumenti tradizionali come la televisione. Ci abbiamo dunque lavorato e abbiamo aperto canali social che ci hanno dato anche soddisfazioni”. Lo ha detto Giovanni Grasso, giornalista e scrittore, consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica, nel corso dell’evento «Come le piattaforme e il digitale cambiano le elezioni e la comunicazione politica» organizzato da TikTok e da YouTrend a Roma, nella sede di Cattaneo Zanetto Pomposo. Grasso ha affermato che a suo avviso “mai un mezzo di comunicazione così ampio, al di là dei contenuti, ha modificato i comportamenti, sia quelli della politica che quelli di tutti i giorni. Ad esempio la cognizione del tempo nell’era dei social e delle piattaforme è cambiata. I tempi si stanno riducendo, addirittura quaranta minuti la soglia dell’attenzione e in alcune scuole si dice che l’attenzione cali dopo mezz’ora. Questi mezzi sono entrati modificando la percezione”. (AGI)
VT1/PGI