“Un Istituto sempre più attento ai bisogni degli utenti, impegnato a superare quelle criticità che ancora esistono. Un Istituto in trasformazione, in grado di progettare e gestire nuovi servizi mettendo al centro i bisogni dell’utenza. Un Istituto strategico per il paese”. E’ il quadro che emerge dalla Relazione di verifica sull’attività dell’INPS nel 2023, approvata dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Istituto. Permangono comunque delle criticità, che secondo il Consiglio, sono: i tempi di attesa eccessivi negli accertamenti sanitari per il riconoscimento delle invalidità civili, in particolare nelle realtà nelle quali sono le Aziende Sanitarie a svolgere tali accertamenti. “Il divario territoriale è tale che la forbisce oscilla tra i 40 e i 260 giorni a seconda del contesto di riferimento. L’Istituto sta procedendo all’assunzione di altri medici, ma l’intervento, anche alla luce della nuova normativa sulla disabilità e sugli accertamenti sanitari per i lavoratori pubblici, dovrà essere molto più incisivo, anche in termini organizzativi”. Poi, secondo il Consiglio, “permane un ritardo nell’aggiornamento del conto assicurativo, in particolare per i dipendenti pubblici, problema che determina rallentamenti nell’erogazione delle pensioni, rischi di perdita di contribuzione e un alto livello di pensioni provvisorie e di indebiti. Parallelamente si registrano strozzature nella liquidazione del TFR e del TFS dei lavoratori pubblici, in parte ascrivibili a una normativa che andrebbe modificata, in parte frutto di problematiche organizzative interne”. Si conferma inoltre, “il tema dei crediti inesigibili, rispetto ai quali si renderebbe necessaria una diversa lettura normativa e una differente regolamentazione interna per rendere più attendibile la rappresentazione della situazione patrimoniale dell’Istituto”. Il Civ chiede poi un intervento “più radicale” per la valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’Inps. Infine, pone particolare attenzione al superamento dei divari territoriali, in termini di tempi e di qualità dei servizi erogati, così da permettere ai vari interlocutori (assicurati, pensionati e aziende) parità nell’accesso ai servizi.
La Relazione di verifica, introdotta da quest’anno nel regolamento del CIV, rappresenta lo strumento con cui il Consiglio valuta la rispondenza delle attività complessivamente svolte dall’INPS rispetto alle linee di indirizzo e agli obiettivi strategici contenuti nei suoi atti di programmazione. Rispetto al 2023 la Relazione evidenzia l’attenzione rivolta dall’Ente all’innovazione tecnologica, anche attraverso le opportunità offerte dal PNRR (108 servizi rilasciati) per migliorare le interazioni con l’utenza e digitalizzare i servizi. Con la costituzione, all’interno del portale INPS, di sezioni dedicate a specifiche tipologie di utenti (Portale delle famiglie, Portale della Disabilità) è stata consentita “una più agile consultazione dei servizi offerti ai diversi target d’utenza, al fine di garantire una tutela più completa al cittadino”. A fronte di una forte spinta all’automatizzazione, “l’Istituto aveva e ha l’obbligo di garantire la centralità dell’utente, la risoluzione dei suoi problemi e la presa in carico dei suoi bisogni”. In questo senso le oltre 4.500 assunzioni intervenute nell’anno se da un lato arricchiscono il personale, dall’altro “richiedono un costante investimento nella formazione: una valorizzazione dei processi di crescita dei dipendenti garantisce una solida presenza dell’Istituto sul territorio, rappresentando un elemento di ricchezza anche per i Patronati, per la rete degli intermediari, per gli Enti in contatto con INPS”. Nel corso del 2023 inoltre l’Istituto ha individuato un punto unico di gestione della rilevazione della Customer Satisfaction e parallelamente si sta rafforzando l’attività di studio e di ricerca su importanti filoni, come i divari di genere, le retribuzioni, la distinzione fra spesa e prestazioni previdenziali e assistenziali. Inoltre, segnala il Civ, “sono stati realizzati, o sono in corso di realizzazione, interventi finalizzati a semplificare e rendere più efficienti l’erogazione delle prestazioni” di contrasto alla povertà. (AGI)