Inflazione: In 12 mesi erosi 25 mld a risparmi famiglie


Una delle conseguenze dell’incremento dell’inflazione è “un Paese con banche più ricche e famiglie più povere”. Lo sostiene la Cgia secondo la quale nel 2022 gli istituti di credito italiani hanno totalizzato, al netto delle imposte, 21,8 miliardi di euro di utili, circa 8 miliardi in più rispetto al 2021 (+58%). I risparmi delle famiglie italiane, invece, tra marzo 2022 e lo stesso mese di quest’anno hanno subito una riduzione pari a 25,2 miliardi di euro, calcola l’ufficio studi della Cgia. Si tratta di uno dei tanti effetti economici che “ha colpito il nostro Paese a seguito dell’aumento dei tassi di interesse” deciso dalla Bce, osserva la Cgia.  Per fronteggiare questa situazione “non ci sono misure miracolistiche”, tuttavia, suggerisce la Cgia, “una delle poche cose che il governo potrebbe mettere in campo è una politica redistributiva che tolga qualcosa ai settori che da questo scenario hanno realizzato extraprofitti importanti (creditizio, energetico, farmaceutico, etc.), distribuendoli, sotto forma di riduzione delle imposte erariali, al ceto medio che non ha ancora beneficiato di alcuna riduzione del carico fiscale. Unica misura, quest’ultima, che potrebbe contrastare la perdita di potere d’acquisto verificatasi a partire dall’inizio del 2022”.

A livello regionale, la “sforbiciata” da 25,2 miliardi subita dalle famiglie italiane, vede contrazioni percentuali più significative nel Nord: Lombardia e Liguria (-3,5%), Emilia Romagna (-3,9%) e il Piemonte (-4,7%). A livello provinciale, invece, le famiglie più colpite risiedono ad Asti (-8,12%); seguono Cuneo (- 7,11%), Biella (-6,81%), Rimini (-6,46%), Vercelli (-5,68%) e Lodi (-4,92%). Chi, infine, non ha risentito di questa situazione sono, in particolar modo, le famiglie residenti nel Sud, dove l’inflazione è cresciuta meno che nel resto del Paese. (AGI)