Incidenti stradali: #Città30Subito!, modificare riforma Codice

Flashmob della comunità dei ciclisti che ha bloccato il traffico in piazzale Loreto, dove pochi giorni fa la 38enne Veronica D'Incà è stata travolta da un Tir perdendo la vita (Milano - 2023-02-04, Luca Ponti / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate


L’Italia è ancora lontana dagli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu tra cui quello di dimezzare le morti per incidenti stradali rispetto al 2019 (pari a 3.173), contando nel 2022 3.159 morti e 223.475 feriti (dati Istat). E non va in questa direzione la riforma del Codice della Strada del ministro Salvini che, oltre a non salvare vite umane, osteggia la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale.
A ricordarlo, alla vigilia della Giornata Mondiale delle vittime della strada, la coalizione #Città30Subito! promossa da Legambiente, Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Asvis, Kyoto Club, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, Amodo e Clean Cities Campaign che aderisce alle iniziative organizzate in numerose città italiane della rete di attivisti “viva la strada” per questa domenica 19 novembre: da Roma alle ore 11 in via dei Fori imperiali a Milano alle ore 15 al Giardino Aristide Calderini (Via Sant’Agnese) fino a Napoli alle ore 10 a Piazzale Tecchio.
Dalle piazze, la coalizione #Città30Subito! lancerà l’appello al Parlamento di intervenire urgentemente con la modifica della riforma del Codice della Strada (approvata lo scorso giugno in Consiglio dei ministri e oggi al vaglio del Parlamento) richiamando 4 priorità, contenute anche nel documento di analisi dettagliato di criticità presentato in audizione alla Camera dei deputati lo scorso 9 novembre: 1) prevedere città a 30 km/h e moderazione della velocità, 2) promuovere e non osteggiare la ciclabilità e la mobilità leggera, 3) ridare poteri ai comuni in materia di mobilità, 4) orientare riforma alla misurazione della Vision Zero, non solo a inutile inasprimento di pene e regolamentazione eccessiva. “L’uso dell’automobile privata – ribadisce la coalizione #Città30Subito! – va disincentivato per rimettere al centro delle città e della viabilità le persone e non le automobili, al centro della mobilità gli utenti e non i mezzi di trasporto. Questo sarebbe un codice della strada innovativo e al passo con la vision zero e la sicurezza stradale, come dimostrano i dati di tutte le città europee che hanno adottato il modello ‘Città 30’ che provano che è possibile dare spazio alla vita e alla sicurezza delle persone prima di tutto. Invece la Riforma del Codice della Strada del ministro Salvini, che promette di salvare vite, non cambierà significativamente le statistiche attuali, limitandosi a intervenire per inasprire le pene per chi commette abusi alla guida (meno del 10% degli incidenti mortali), accanendosi sulla ciclabilità e la micromobilità elettrica e sulle limitazioni al traffico come le ztl e gli autovelox, limitando l’autonomia dei Comuni nella progettazione e regolazione della mobilità urbana”.
“La sicurezza stradale soprattutto nei centri urbani che sono teatro del 73% degli incidenti – continua la coalizione – deve essere invece attuata attraverso politiche di moderazione della velocità, di disincentivazione all’utilizzo degli autoveicoli (soprattutto privati) e di incentivazione all’utilizzo di mezzi alternativi ed ecosostenibili quali il trasporto pubblico urbano e la mobilità attiva, cioè quella in biciclette o a piedi. Questa la proposta di riforma del Codice che chiediamo a gran voce da mesi, che presentiamo nel documento di analisi (già discusso in audizione alla Camera) e che portiamo avanti facendoci promotori del disegno di legge ‘Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati'”. (AGI)
RED/CAU