Incidenti lavoro: coprirono grave infortunio,4 imputati L’Aquila


Gravemente ferito dalla caduta accidentale di un muro, che lo ha portato a restare su una sedia a rotelle, anziché essere soccorso al momento dei fatti sarebbe stato adagiato su un lenzuolo, caricato su un’auto e trasportato in un altro luogo, così da depistare le indagini di carabinieri e degli ispettori della Asl che di lì a poco sarebbero arrivati. E’ quanto è accaduto nel maggio 2022 nella frazione di Villagrande di Tornimparte (L’Aquila) a pochi metri dalla sede del Comune. Vittima dell’infortunio sul lavoro un operaio albanese di 23 anni, regolarmente assunto, recuperato per un mese in rianimazione e poi in prognosi riservata e oggi sulla sedia a rotelle forse anche a causa dei ritardi nel ricevere le cure dei medici perché protagonista il suo malgrado di una messa in scena organizzata dal proprio datore di lavoro ed altri suoi famigliari. Questo quanto la procura dell’Aquila e gli ispettori della Asl, hanno ricostruito e successivamente contestato a vario titolo a quattro persone di cui due hanno scelto la strada del patteggiamento, altri due quella della messa alla prova. Si tratta di Angelo, Carmine, Ubaldo e Gabriele Carnicelli (tra rappresentante, datore di lavoro, addetto alla sicurezza consigliere delegato della società e parenti del titolare) dell’impresa edile Sesa dei Fratelli Carnicelli. Secondo l’accusa, l’operaio chiamato a effettuare lavori di demolizione di una parete nell’abitazione di Villagrande di proprietà di uno degli indagati, era stato improvvisamente travolto dal muro lungo 5 metri e alto 3 metri. Gravemente ferito, era stato trasferito con un mezzo nel magazzino della stessa società, distante circa 400 metri dal luogo dell’infortunio. Qui il 23enne sarebbe stato adagiato a terra con accanto dei ponteggi di metallo. Poi la richiesta di soccorso del 118, con l’arrivo degli ispettori Asl. Proprio i sopralluoghi fatti dagli esperti avevano lasciato più di qualche dubbio sulla dinamica. Di qui l’avvio di una serie di accertamenti accelerati poi dalle dichiarazioni rese dall’operaio che hanno portato gli ispettori della Asl a verificare come l’abitazione in cui si era verificato l’infortunio era stata ripulita del crollo e del muro parziale rimasto in piedi. Lavori edili sempre secondo l’accusa fatti svolgere anche senza le autorizzazioni (come ad esempio la Scia), presentata 10 giorni dopo l’infortunio. Le lesioni riportate dal 23enne (che ha subito plurimi interventi chirurgici) hanno determinato la perdita degli arti inferiori con impossibilità assoluta di farne uso ed invalidità derivante dall’infortunio pari al 100%. Nella vicenda Angelo e Carmine Carnicelli hanno scelto il rito del patteggiamento, Gabriele e Ubaldo quello della messa alla prova. (AGI)