In mostra a Milano 90 capolavori del museo di San Pietroburgo 


AGI  – Il Palazzo reale di Milano celebra il Primo maggio ricordando il lavoro femminile e la condizione della donna. La mostra ‘Divine e Avanguardie’ (prenotazione obbligatoria solo per sabato domenica e festivi) è un carrellata nei secoli sulla condizione della donna in Russia.

L’esposizione, in cui sono esposti circa 90 capolavori del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, in larga parte mai esposti prima d’ora in Italia, “restituisce – spiegano i curatori – certo un’idea dell’arte russa dei secoli XIV-XX ma anche il ruolo fondamentale delle donne in questo Paese”. 

Anche il mondo del lavoro al femminile è ampiamente rappresentato con opere iconiche come l’Operaia di Malevich o le operaie tessili di Deineka, o ancora la Fabbrica futurista di Goncharova. Le donne sono state protagoniste anche della rivoluzione con il grande sciopero che le operaie della fabbrica Filo Rosso misero in atto.

Il Primo maggio è una festa importante in Russia, che dura diversi giorni ed è nota con vari nomi : giorno della solidarietà internazionale dei lavoratori, giorno della primavera e del lavoro, giornata del lavoro. In epoca sovietica la maggior parte dei russi chiamava questa giornata semplicemente festa del primo maggio.

Ai tempi dell’Urss era una delle ricorrenze più importanti, ma anche dopo aver perso il suo contenuto ideologico, resta un’ottima occasione importante di festa con vari giorni festivi. 

Diverse le sezioni della mostra: Il cielo. La Vergine e le sante?, con antiche e preziose icone della Madre di Cristo, protettrice
della Russia e venerata in tutto il Paese, e di alcune sante. “Il Trono. Zarine di tutte le Russie” con sei delle quattordici imperatrici che regnarono dalla fine del XVII
secolo al 1917 e ancora, “La terra. L’orizzonte delle contadine” e poi “Verso l’indipendenza. Donne e società” Questa sezione propone mogli e figli di artisti, insieme a volti di donne importanti per la storia del Paese, come la poetessa Anna Achmatova e Nadežda Dobičina, prima gallerista russa, in seguito capo sezione dell’arte sovietica presso il Museo
Russo.

“La famiglia – Rituali e convenzioni”. In questa sezione sono presenti alcune opere di denuncia. “Madri – La dimensione dell’amore”, “Il corpo – Femminilità svelata” col tema del nudo femminile, “Le artiste – Realismo e amazzoni dell’avanguardia” sulla lotta per l’emancipazione e per i diritti femminili.

Source: agicultura