In Libia Dbeibah scelto come premier del governo di transizione


AGI – I 75 delegati libici al Forum di dialogo politico per la Libia sponsorizzato dall’Onu hanno scelto a sorpresa Abdul Hamid Dbeibah come primo ministro del governo di transizione che avrà il compito di traghettare alle elezioni annunciate per il 24 dicembre il Paese devastato da sei anni di guerra civile.

Le fazioni libiche hanno nominato Mohammad Younes Menfi alla guida del Consiglio presidenziale, composto anche da due vice, Mossa Al-Koni e Abdullah Hussein Al-Lafi.

In molti si aspettavano il tandem composto da Aguilah Saleh, presidente del Parlamento di Tobruk, e Fathi Bashagha, ministro dell’Interno del Governo di accordo nazionale (Gna) di Fayez al-Serraj e capo delle milizie di Misurata. La scelta è ricaduta (dopo il ballottaggio) su personalità che secondo diversi osservatori hanno finora avuto un ruolo politico di secondo piano o comunque non di particolare evidenza all’interno del quadro politico libico.

A sorpresa la lista guidata da Dbeibah ha battuto quella di Bashagha per 39 voti contro 34

Mohammad Younes Menfi, presidente del Consiglio presidenziale, originario di Tobruk e legato ai Paesi del Golfo era stato ambasciatore del Gna ad Atene fino all’espulsione avvenuta nel 2019 a causa della firma di accordi tra lo stesso Governo di Tripoli e la Turchia.

Dbeibah è un esponente dell’imprenditoria misuratina e fondatore del movimento Futuro per la Libia: è considerato vicino alla Russia, che sostiene il generale Khalifa Haftar e allo stesso tempo alla Turchia, sponsor di Serraj.

Al-Lafi è un deputato del Parlamento di Tobruk e Al-Koni è un leader tribale meridionale: la lista vincente rappresenta quindi le tre regioni che si sono affrontate nell’ultimo decennio nel Paese.

“Sono lieta di assistere a questo momento storico”, ha commentato l’inviato dell’Onu, Stephanie Williams. Il nuovo primo ministro avrà 21 giorni per formare un nuovo gabinetto e il governo di transizione dovrà “mettere in pratica le disposizioni costituzionali necessarie per indire le elezioni con le responsabilità stabilite nella road map concordata a novembre scorso nei negoziati a Tunisi”.

La Libia divisa è controllata da Gna di Tripoli e dalla Camera dei Rappresentanti con sede a Est sostenuta da Haftar. Il Forum rappresenta un’ampia sezione trasversale della società.

Anche se la nomina è un passo avanti nel processo politico, il nuovo premier dovrà rapidamente affermare la sua legittimità tra una miriade di attori politici locali, alcuni dei quali hanno già preso le distanze dai colloqui di Ginevra.

L’Italia si è congratulata per il “passo importante sul percorso di stabilizzazione e di consolidamento istituzionale”, una “nuova fase politica determinante anche per la piena attuazione dell’accordo sul cessate il fuoco del 23 ottobre 2020 e il ritiro dal Paese di tutti i combattenti e mercenari stranieri”.  
 

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Fonte: estero agi