Appello di Confedercontribuenti al Parlamento affinché blocchi la fine della libertà d’impresa
Roma, 26 aprile 2016 – Fare impresa in Italia è diventato impossibile, specie se il Governo lavora solo e soltanto in direzione di salvaguardare le Banche che con regolarità costante non rispettano la legge e caricano il rapporto con i clienti, siano esse imprese o privati, di interessi fuori dalla legge 108, la cosiddetta legge antiusura.
La Confedercontribuenti, con Carmelo Finocchiaro, Presidente Nazionale e Alfredo Belluco Vice Presidente Nazionale e Presidente di Confedercontribuenti Veneto, denunciano: “il Governo nel decreto che varerà domani, vorrebbe inserire una nuova ‘polpetta avvelenata’ ovvero il cosiddetto pegno possessorio con il quale il debitore si spossessa del bene mobile consegnandolo al creditore a garanzia del proprio adempimento”.
Per le banche è proprio lo spossessamento a costituire l’elemento di garanzia: il debitore non può materialmente liberarsi del bene, in quanto esso è affidato alla custodia del creditore. Uno strumento che negli altri Paesi non viene usato, anzi proprio in Olanda e Gran Bretagna viene usato il pegno non possessorio, salvo che in Germania.
“La moderna economia richiede che l’accesso al credito, non solo presso gli istituti di credito, ma anche tra privati, sia snello e facilitato. Non è pensabile che il credito possa essere limitato soltanto a coloro che posseggono beni immobili oppure beni mobili di cui possono spossessarsi fino all’intervenuto adempimento. È un severo limite all’attività dell’impresa – denunciano, Finocchiaro e Belluco – e facciamo appello a tutte le forze politiche per fermare la definitiva distruzione delle imprese italiane e della libertà di fare impresa, impedendo che passi questa norma solo e soltanto a favore delle banche e dei banchieri”.