L’analisi dello Studio Temporary manager
Secondo l’analisi dello Studio Temporary manager, nei primi sei mesi del 2023 le richieste di informazioni sull’attività di manager temporanei esperti di tematiche esg sono aumentate del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E per i prossimi mesi il dato tenderà a crescere sensibilmente. Inoltre, sempre più imprenditori nella scelta dei manager c-level valutano competenze trasversali che riguardino anche tematiche esg. In sintesi, le figure apicali delle pmi devono sicuramente saper gestire le imprese ma anche avere un’attenzione alle persone e alla società.
Tra i settori maggiormente interessati si rilevano quelli ad alto contenuto tecnologico, come l’automotive, dove la parte di supply chain ha un ruolo importante ed è alto il timore di essere esclusi come fornitori.
“Le grandi imprese – afferma Gian Andrea Oberegelsbacher, amministratore delegato di Studio Temporary manager – hanno capito l’importanza di adottare politiche esg in quanto le aziende che hanno migliori rating in questo ambito sono anche le più solide- Questo percorso di trasformazione sta iniziando a impattare a cascata sulle pmi. Sempre più aziende di grandi dimensioni scelgono i propri fornitori sulla base di criteri che siano in linea con le proprie policy aziendali. Di conseguenza, le pmi dovranno adeguarsi ed essere compliance se vogliono continuare a far parte della loro catena del valore, pena l’esclusione. In questo percorso i temporary manager possono aiutare le imprese grazie alla loro esperienza maturata in contesti nazionali e internazionali, flessibilità e capacità di dare discontinuità con il passato. Il tema della discontinuità è infatti fondamentale se si vuole aprire un nuovo capitolo con un approccio in linea con una nuova cultura più sostenibile e attenta alle persone e alla società”.
Adnkronos